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Comunicati 2020

Morte in croce, la più grande prova di solidarietà

Nel Venerdi del Triduo pasquale oggi pomeriggio (10 aprile) nel duomo di Bolzano a porte chiuse, il vescovo Ivo Muser ha presieduto la celebrazione della Passione. Nell’omelia ha ricordato che “quest’anno Dio ci parla anche attraverso la dolorosa esperienza della pandemia da virus. Perché nel suo amore egli vuole la nostra salvezza.“

La liturgia del Venerdì Santo, giorno in cui la Chiesa ricorda la passione e la morte di Gesù, è iniziata alle 15, l’ora della morte di Cristo, con il vescovo Ivo Muser prostrato davanti all’altare e alla croce ed è proseguita con la lettura della Passione in un duomo deserto. Nella sua omelia monsignor Muser ha ricordato che “Dio non ritratta più la sua decisione fondamentale a favore dell’uomo. Il no degli uomini a Dio, che culmina nella croce di Gesù, viene trasformato da Dio nel suo sì duraturo all’uomo. E perciò cristiane e cristiani riconoscono proprio nella morte di Gesù sulla croce la più grande prova di solidarietà di Dio verso l‘umanità.“

Il vescovo ha però osservato che lo sguardo al Crocifisso ci dice anche un’altra cosa: “Guardate di cosa sono capaci gli uomini, allora come oggi! Gli uomini possono dire NO al piano di Dio per questo mondo. Con il loro pensiero e le loro azioni si possono talmente allontanare da Dio da vivere e da abusare del creato come se egli non ci fosse!“ Ma nel suo amore non violento, ha aggiunto Muser, “oggi il Crocifisso ci chiede: rispondete al mio amore, ritornate al mio amore nel vostro pensare e agire, così da avere un bel futuro davanti.“

Infine il vescovo ha ribadito che in questo Venerdì Santo 2020 “Dio ci parla anche attraverso la dolorosa esperienza della pandemia da Coronavirus, perchè nel suo amore egli vuole la nostra salvezza.“ E non vuole sanare senza di noi il nostro creato ferito.

Domani (Sabato Santo) alle 20 sempre nel duomo di Bolzano senza concorso di popolo il vescovo celebra la veglia pasquale.

Flash mob di Pasqua alle 12.30

Domenica di Pasqua tutti sono invitati a partecipare al flash mob “Sing Halleluja“ alle 12.30 e a cantare l’alleluja dalla finestra, dal balcone o in giardino. L’iniziativa è dell’Ufficio diocesano matrimonio e famiglia assieme a numerosi partner in tutta la diocesi. Il flash mob di Pasqua arricchisce le tante iniziative canore avviate in queste settimane di coronavirus. “Con questa azione vogliamo esprimere ciò che ci dice la Pasqua: che la vita è più forte di qualsiasi crisi“, dice Johanna Brunner, direttrice dell’Ufficio matrimonio e famiglia.