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Comunicati 2020

1° Maggio: vicini a lavoratori e imprese in questa fase delicata

Nella celebrazione per il Primo maggio Festa del lavoro e memoria liturgica di san Giuseppe artigiano, oggi a Bolzano il vescovo Ivo Muser si è richiamato ai principi di solidarietà e sussidiarietà, al rispetto della dignità di chi lavora e ha auspicato che nella fase 2 del coronavirus le istituzioni sappiano conservare le attività economiche e occupazionali esistenti ma anche creare nuove opportunità.

Celebrando a porte chiuse nel duomo di Bolzano la Festa del lavoro, il vescovo Ivo Muser si è richiamato a due principi della dottrina sociale della Chiesa “che ci possono guidare in questo difficile tempo di coronavirus: la solidarietà e la sussidiarietà.“ Solidarietà intesa come “aiuto reciproco e disponibilità alla condivisione, perchè abbiamo bisogno l’uno dell’altro. E sussidiarietà intesa come coraggio di esercitare la responsabilità personale, di contribuire ciascuno secondo le proprie possibilità. Possano solidarietà e sussidiarietà restare le idee guida vincolanti e unificanti per un’economia che cerca di fornire il suo contributo importante e irrinunciabile nella difficile fase che ci aspetta“, ha detto il presule nell’omelia.

Il vescovo ha ricordato i principi guida di cui la società ha bisogno: “Dignità umana prima di ogni forma di produttività, libertà della persona, equità retributiva, diritto dei collaboratori e delle collaboratrici alla compartecipazione e codecisione. Le leggi del mercato, della redditività, dell’efficienza, dell’incremento dei profitti, non possono essere gli unici criteri.“

Nella Festa del lavoro monsignor Muser ha poi esortato tutti a ricordare che “l’essere della persona viene prima del fare e prima dell’avere.“ Questa pandemia e le sue conseguenze, secondo il vescovo, “possono contribuire a ripensare il nostro modo di concepire la vita e le nostre priorità, puntando lo sguardo sull’essenziale e sul molto che già abbiamo.“ Un segno di ripensamento per rallentare il nostro stile di vita può essere, secondo Muser, l’impegno per una domenica libera dal lavoro e dedicata invece alle tante opportunità che offre sul piano familiare, culturale, religioso.

 

In questo difficile Primo maggio con il virus il vescovo ha voluto esprimere la sua vicinanza “a tutte le persone impegnate per un futuro dignitoso del proprio lavoro e della propria impresa, che sono il sostegno delle famiglie e della promozione sociale del nostro territorio.“ Nel passaggio delicato alla fase 2 e alla possibile ripartenza, ha specificato monsignor Muser, “confidiamo che le istituzioni locali, provinciali e statali prendano a cuore le richieste di chi si sforza ogni giorno di rendere viva la nostra comunità, sempre nel rispetto di tutte le regole di sicurezza e salute. Unendo le forze in un gioco di squadra, si potrà fare molto per conservare le attività economiche e lavorative esistenti e per creare anche nuove opportunità, capaci di promuovere un lavoro sempre più sostenibile e sempre meno precario, soprattutto per i nostri giovani.“

Domenica 3 maggio alle 9 sempre in duomo a Bolzano il vescovo Muser presiede la celebrazione trilingue a porte chiuse nella 57.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. La Santa Messa sarà trasmessa da Radio Sacra Famiglia-inBlu e in streaming sulla homepage della Diocesi.