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Comunicati 2021

Commemorato il vescovo Golser: vicini alla malattia e al fine vita

Nel duomo di Bressanone il vescovo Ivo Muser ha presieduto oggi (30 dicembre) la celebrazione nel quinto anniversario della scomparsa del suo predecessore Karl Golser. Ivo Muser ha ricordato una questione molto cara al teologo morale Golser: l’accompagnamento delle persone malate e l’assistenza alla fine della vita.

Cinque anni fa, la notte di Natale del 2016, si spegneva a 73 anni Karl Golser. Era stato ordinato vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone nel marzo 2009 e nel luglio 2011 papa Ratzinger aveva accolto la sua rinuncia al governo pastorale causa malattia, una rara e atipica forma della sindrome di Parkinson. Nella Messa celebrata oggi in Duomo a Bressanone nel quinto anniversario della scomparsa, il suo successore Ivo Muser ha ricordato un tema che stava molto a cuore al teologo morale Golser, ancor più sentito negli ultimi e difficili anni: la cura delle persone malate e l’assistenza nel fine vita. “È un tema sul quale la pandemia ci ha reso ancor più consapevoli, ma è anche un argomento che ha assunto una dimensione completamente nuova attraverso i dibattiti sull'eutanasia e il suicidio assistito“, ha detto il vescovo Muser.

Nell’omelia il vescovo ha ribadito che su questi temi “dobbiamo scegliere la direzione della vita. Vorrei che come Chiesa assumessimo una posizione chiara, anche politicamente ma non solo. Ma soprattutto scegliendo incondizionatamente di portare vicinanza. Nessun essere umano va lasciato solo, nessun grido di aiuto deve restare inascoltato.” Il compito come cristiani, ha proseguito Muser, “è testimoniare la vicinanza e l'amore di Dio, sfruttando tutte le possibilità per alleviare la sofferenza fisica e psichica, avvalendoci di ogni possibile modo per includere socialmente le persone e per accompagnarle spiritualmente. Ma anche – ha chiarito il vescovo – accettando i limiti della medicina: ciò vuol dire non sottoporre nessuno a terapie non volute, vuol dire interrompere o desistere se un trattamento non raggiunge più il suo scopo.”

Il vescovo Muser ha concluso con un auspicio: “Confidiamo che il grande impegno che ha sempre contraddistinto il vescovo Karl, la sua malattia e la sua croce personale, siano portatrici di benedizioni per tutta la nostra Diocesi.”