Nelle parrocchie della Diocesi si è celebrata oggi la solennità del Corpus Domini, la festa nella quale i cattolici testimoniano la presenza di Gesù Cristo nel sacramento dell’Eucarestia. Il vescovo Ivo Muser ha presieduto la celebrazione bilingue in duomo a Bolzano, seguita lungo le vie del centro storico dalla tradizionale processione che era stata annullata l’anno scorso causa pandemia. L’ostia consacrata è stata portata in processione sotto un baldacchino ed esposta alla pubblica adorazione. Alla processione, che si è svolta rispettando le misure precauzionali anticontagio e si è conclusa con la benedizione finale in piazza Walther, hanno partecipato numerosi fedeli
“Quest’anno, dopo i lunghi e faticosi mesi della pandemia, possiamo di nuovo animare la processione del Corpus Domini per le strade della nostra città. È un segno di ripresa e di speranza che ci chiama a rimetterci sulla strada, con prudenza ma anche con coraggio e senza paura“, ha detto il vescovo, che ha esortato “ad andare avanti tutti assieme a fianco di Gesù, ciascuno con i propri limiti, rispettando sempre il passo del vicino: è questo il simbolo di una comunità eucaristica in cammino, attenta ai bisogni di tutti, capace di accogliere tutti.“
Monsignor Muser ha ricordato che la solennità del Corpus Domini “ci invita a guardare Gesù per non distogliere lo sguardo dai valori su cui poggiare le basi del futuro della società. È per questo motivo che portiamo Gesù Cristo per le strade dei nostri paesi e delle nostre città. Lo portiamo là dove viviamo, lavoriamo e ci incontriamo.” La processione del Corpus Domini, secondo il presule, “è la nostra professione di fede lungo le strade della nostra vita e del nostro tempo. Non possiamo mettere da parte Gesù Cristo nella vita pubblica e neppure nelle decisioni politiche e di carattere sociale che ci vengono affidate.” In tal senso, ha concluso il vescovo, la benedizione di Dio “aiuterà la comunità e i responsabili in campo politico, sociale, economico, educativo, culturale e religioso a convivere nel dialogo e nel rispetto reciproco, nella gratitudine, nello spirito della condivisione e del perdono.”