La solennità del Corpus Domini richiama la presenza reale di Gesù nel sacramento dell’Eucarestia: in duomo a Bolzano il vescovo Ivo Muser ha presieduto la celebrazione trilingue, accompagnata – come in tante parrocchie della Diocesi – dalla tradizionale processione nella quale l’ostia consacrata viene portata sotto un baldacchino ed esposta alla pubblica adorazione, rappresentazione visiva di Gesù che percorre le strade dell’umanità. Quella del Corpus Domini è la processione più importante dell’anno liturgico: a Bolzano con centinaia di fedeli si è snodata lungo il centro storico e i portici fino alla benedizione finale in piazza Parrocchia davanti al Centro pastorale.
L’esempio di Carlo Acutis
“Essere influenzati dall’Eucarestia è l’invito di questa festa. L’Eucarestia vuole dare un’impronta alla nostra vita, alle nostre relazioni, alla nostra convivenza concreta e quotidiana”, ha sottolineato il vescovo Muser nella sua omelia e per questo hascelto di soffermarsi sulla figura di Carlo Acutis, morto di leucemia nel 2006 a soli 15 anni. “Un giovane di oggi – ha detto – che papa Francesco ha chiamato un influencer dell'Eucarestia. Da questo rapporto speciale con Gesù nasceva nel ragazzo l'idea di far conoscere sul web quella fonte di grazia di cui nessuno approfitta, come gli piaceva dire.” Carlo Acutis traduceva questo suo amore, ha ricordato Muser, “nella preghiera per gli altri, ma anche in gesti concreti di carità a favore dei più bisognosi del suo quartiere, ai quali era solito portare cibo e soldi sottratti dalla paghetta settimanale. Usò il suo talento per l’informatica anche per progettare e realizzare una mostra internazionale sui miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa.” Nell’ottobre 2020 il giovane Carlo è stato beatificato ad Assisi, dove è sepolto. Lo scorso 23 maggio è stato annunciato che presto sarà proclamato santo.
Appello alla pace
In concomitanza con la processione si è ripetuta in piazza Domenicani la manifestazione pro Palestina e prima della benedizione finale il vescovo ha ricordato che oggi “viviamo in un contesto molto polarizzato. La non violenza del Vangelo è l’unica risposta: attraverso il dialogo e il rispetto reciproco invito tutti a credere nel dono della pace, che inizia nel cuore di ciascuno.” Monsignor Muser ha chiesto un momento di silenzio per pregare per la pace in ogni parte del mondo.
La Festa delle comunità
Dopo la processione si è aperta negli spazi attorno al Centro pastorale la seconda edizione della Festa delle comunità, che ha avuto per tema la carità, intesa come amore verso il prossimo. Promossa da alcune associazioni ecclesiali e sostenuta dalla Diocesi, la festa ha visto il pranzo in comune preparato dall’Associazione alpini, giochi per i bambini, banchetti per conoscere le varie forme di carità: chi fa servizio in carcere, chi aiuta alla mensa della Caritas, chi assiste gli ammalati, chi educa i più piccoli, chi pensa alle medicine per chi non se le può permettere e varie altre esperienze. Dopo il pranzo, spazio per l’ascolto di alcunetestimonianze personali su esperienze di carità, sia nel dare che nel ricevere.