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Comunicati 2020

Festa del lavoro ai tempi del coronavirus: solidarietà fa ben sperare

In occasione del 1° maggio Festa del lavoro, la Commissione diocesana della pastorale per il lavoro e la giustizia sociale sottolinea le sfide ancora maggiori che attendono la società in tempi di coronavirus e di primi allentamenti. Ma la solidarietà vissuta nelle forme più diverse su tutto il territorio fa ben sperare, dice la Commissione.

L’opuscolo pubblicato a marzo con la lettera pastorale sociale del vescovo Ivo Muser “Dai loro frutti li riconoscerete“ – la cui diffusione è stata frenata dal coronavirus, ricorda la Commissione diocesana della pastorale per il lavoro e la giustizia sociale – conteneva anche una serie di impegni solidali volontari di svariate organizzazioni cattoliche. Quelle stesse che nelle settimane segnate dalla pandemia da virus hanno dimostrato in forma significativa, assieme a numerosi privati, come la solidarietà del servizio personale possa fiancheggiare le misure di sostegno delle istituzioni, dalle tante azioni di aiuto al vicinato alle trasmissioni media e ai servizi per poter comunque festeggiare la Pasqua “assieme“.

L’impegnativa parola “solidarietà“, rileva la Commissione diocesana, viene messa alla prova dalle sofferenze individuali e collettive provocate dal coronavirus: si esplica attraverso la coesione tra gli Stati colpiti duramente e in misura diversa, l’aiuto reciproco dei settori strettamenti collegati come industria, agricoltura, turismo, commercio e servizi nella nostra provincia, il legame tra le generazioni, lo slogan #iorestoacasa come espressione di solidarietà concreta verso il prossimo.

Molte di queste riflessioni accompagnano anche la prossima Festa del lavoro, osserva la Commissione: ora che molti si aspettano un allentamento delle attuali misure e che tuttavia le conseguenze finanziarie non sono ancora prevedibili. Si parla molto di un cambio di orientamento verso nuovi stili di vita e di un ritorno a valori, con l’obiettivo di affinare lo sguardo per l’essenziale e la sobrietà. La crisi ci impegna a pianificare nuove strade, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a dirigerci verso esperienze positive e a rigettare quelle negative. Così la crisi diventa occasione per differenziare e per una nuova progettualità: così ci incoraggia papa Benedetto XVI nella sua enciclica „Caritas in Veritate“ pubblicata nel 2009.