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Comunicati 2018

I missionari si incontrano a Oies nel segno di san Freinademetz

Oltre sessanta missionari hanno partecipato oggi all'incontro organizzato a Oies da missio. Nella chiesa adiacente alla casa natale di san Freinademetz hanno raccontato le realtà in cui operano. Tra i missionari presenti anche p. Giacomo Li, sacerdote verbita, che da alcuni giorni é arrivato a Oies come missionario: 140 anni dopo che san Freinademetz ha lasciato Oies per andare in missione in Cina, è oggi un verbita originario della Cina a giungere a Oies come missionario.

Un viaggio virtuale dal Perù al Camerun, dall'India all'Indonesia e alla Repubblica Centrafricana. È quanto è stato offerto quest'oggi dai missionari che hanno partecipato al tradizionale incontro estivo organizzato dal Centro missionario diocesano missio. A fare gli onori di casa Wolfgang Penn, direttore di missio, che ha tracciato il bilancio delle attività negli ultimi dodici mesi. La parola è quindi passata ai missionari diocesani che in questi giorni si trovano in Alto Adige per trascorrere un periodo di vacanza. Sr. Christa Pardeller e sr. Eva Maria Kaufhold hanno parlato della loro attività in Camerun, mentre p. Fritz Neuhauser ha illustrato quali sono le sfide della missione in India. P. Walter Michaeler ha raccontato la sua esperienza missionaria in Perù, Paese in cui operano anche i missionari laici fidei donum Matteo e Alessandra Prinoth, che hanno raccontato la loro esperienza di "famiglia in missione". Sr. Elisabeth Kaserer ha presentato la sua attività di missione in Sicilia, in provincia di Palermo, mentre p. Anselm Vettori ha raccontato dei suoi lunghi viaggi a piedi, di comunità in comunità, in Indonesia, nell'isola di Nias. Con p. Jakob Kirchner ci si è spostati in Africa, con la descrizione della pastorale missionaria a Nairobi. A concludere le esperienze, il drammatico racconto di p. Moses. Lo scorso 1° maggio stava celebrando la messa nella sua parrocchia di Bangui, la capitale della Repubblica centrafricana, quando un gruppo di terroristi locali ha aperto il fuoco sui fedeli. Sette le persone cadute sotto il fuoco dei terroristi, altre otto sono morte qualche ora dopo a causa delle gravi ferite riportate. Centocinquanta i feriti, alcuni dei quali in maniera molto grave.

Dalla Cina un verbita in Alto Adige

Tra i presenti oggi all'incontro anche p. Giacomo Li, missionario verbita originario della Cina: 140 anni dopo che san Freinademetz ha lasciato Oies per diventare missionario in Cina, ora dalla Cina arriva un missionario verbita cinese in Alto Adige. Una figura quantomai attuale, quella di Freinademetz, così come ha ricordato nel suo intervento p. Sepp Hollweck. "Quando giunse in Cina - ha ricordato - Freinademetz pensava che vestire gli abiti dei cinesi e portare il codino come loro bastasse per integrarsi. Ha capito però che questo era tutt'altro che sufficiente. Ha compreso che bisogna stare accanto alla gente, ascoltarla e conoscerne la lingua, la storia, la cultura e le difficoltà. Questo è stato il primo passo di un lungo cammino, che ha portato san Freinademetz ad essere cinese tra i cinesi e a morire cinese tra i cinesi". Nel pomeriggio il gruppo ha raggiunto in seggiovia il santuario di Santa Croce, dove è stata celebrata la messa con cui si è concluso l'incontro.