visualizzare il contenuto principale
Comunicati 2019

Inaugurato il Centro per la pastorale giovanile

Con il taglio del nastro, la benedizione del vescovo Ivo Muser e un pomeriggio delle porte aperte, accompagnato da musica e giochi, è stato inaugurato ufficialmente oggi a Bolzano il nuovo Centro per la pastorale giovanile “Josef Mayr-Nusser“. L’augurio del vescovo: che il nuovo centro diventi un luogo di incontro, di dialogo e rispetto, una palestra in cui esercitare quei valori che uniscono e non dividono.

Inaugurazione oggi pomeriggio in piazza Silvius Magnago a Bolzano, accanto al Consiglio provinciale, del nuovo Centro per la pastorale giovanile intitolato a Josef Mayr-Nusser: sull’areale della chiesa Regina Angelorum, nei locali messi a disposizione gratuitamente dalla Caritas diocesana attraverso la Fondazione ODAR, sono stati ricavati uffici, sale riunioni e cappella. Già da inizio anno le associazioni cattoliche giovanili della Diocesi sono operative nella nuova casa comune dei ragazzi di lingua italiana, tedesca e ladina, dopo quasi vent’anni di lavoro nella vecchia sede di via Alto Adige. La nuova struttura ospita sotto un unico tetto Azione cattolica giovani, Servizio diocesano di pastorale giovanile, Servizio diocesano della pastorale universitaria e le associazioni di lingua tedesca Südtirols Katholische Jugend, Katholische Jungschar Südtirols, Südtiroler Pfadfinderschaft. Il personale al lavoro conta una ventina di unità.

Tanti oggi i partecipanti alla cerimonia inaugurale e alla visita dentro la nuova sede. Nel suo saluto il vescovo Muser ha auspicato per la Chiesa locale e l’intera società altoatesina “che il nuovo centro diventi un luogo di incontro, di dialogo nel rispetto, una palestra in cui esercitare quei valori che aiutano a vivere, che uniscono e non dividono.” Il presule ha ricordato che lunedì 18 ricorre il secondo anniversario della beatificazione di Josef Mayr-Nusser, a cui è intitolato il nuovo Centro: “Josef Mayr-Nusser conserva una grande attualità, è un cristiano convinto e coerente. Lettere, discorsi, relazioni e conversazioni ci mostrano un cristiano che cerca di capire e di interpretare il mondo, la società, l’impegno politico-sociale dei cristiani e non da ultimo la propria vita, a partire dalla fede. La sua vita è per noi una salutare provocazione.” Nella logica di un sistema che disprezza e annienta l’uomo, ha osservato Muser, Mayr-Nusser “risulta un perdente, ma agli occhi di Dio lui ne esce vincitore. Anche noi oggi dobbiamo sempre rifarci a questa prospettiva pasquale della croce e della resurrezione.”

Rivolto ai giovani, il vescovo ha sottolineato che “a Josef Mayr-Nusser, in quanto guida dei giovani, stava molto a cuore la formazione della coscienza. Sollecitava i giovani a imparare a distinguere autonomamente tra il bene e il male. Chi si impegna seriamente in questa distinzione non seguirà più ciecamente la massa e le mode predominanti.” Per questo monsignor Muser ha esortato i giovani ad avere voglia di formarsi e informarsi, a non accontentarsi di risposte banali e trendy, a non adagiarsi ma invece a farsi sentire nella società e nella Chiesa. Da qui l’auspicio di monsignor Muser che l’esempio del beato Mayr-Nusser “aiuti i nostri bambini e giovani, e aiuti tutti noi a trovare la perseveranza e la risolutezza di orientare a Dio la nostra coscienza e il coraggio civile di seguirla fedelmente come bussola per la nostra vita. Il rifiuto di prestare il giuramento a Hitler non fu per lui un evento isolato, ma la conseguenza e il frutto della sua vita intera.”

Tra gli altri intervenuti, l’assessore provinciale alla cultura Philipp Achammer si è detto entusiasta della nuova sede: in un tempo in cui prevale l’io, “il nostro messaggio oggi è il noi. La soluzione è il noi, ossia la condivisione e non la delimitazione.” Achammer ha sottolineato che la nuova casa comune mette i giovani al centro, “e chiama a questo impegno la politica e la società.” In rappresentanza del Comune di Bolzano, l’assessore Luis Walcher ha definito la struttura “uno spazio centrale per il futuro, una casa per la quale Bolzano è riconoscente.” La direttrice dell’ufficio diocesano matrimonio e famiglia, Johanna Brunner, ha parlato di una costruzione che poggia su tre fondamenta: “La presenza di Dio in questa casa; il syn, lo stare assieme dei giovani dei gruppi linguistici; l’impegno a puntare sui giovani e sulla loro forza profetica.” Non sono mancati i ringraziamenti a tutti coloro – istituzioni, enti, sponsor, sostenitori, tecnici, collaboratori e volontari – che si sono impegnati in un decennio per realizzare questo progetto.
La cerimonia è stata accompagnata dalle canzoni del coro Happy Singers di Merano.