Franz von Sales, der Heilige, der uns heute zusammengeführt hat, fühlte sich in seinem Tun und Schreiben vor allem der Wahrheit verpflichtet. „Wahrheit“ und „Wahrhaftigkeit“ sind Anliegen, die uns in seinen Briefen und Schriften häufig begegnen. Er war ein Mann des offenen Wortes. Was ihn aber besonders auszeichnet, ist sein Respekt gegenüber Andersdenkenden – schon zu seiner Zeit, und im polemischen Kontext der konfessionellen Auseinandersetzungen seiner Zeit, alles andere als selbstverständlich. Zwei seiner Aussprüche können ihn besonders charakterisieren: „Zuviel und zuwenig nachsichtig sein, beides ist gefehlt. Es ist für uns Menschen hart, die Mitte zu halten; doch wenn ich fehle, will ich lieber durch zu große Milde als durch zu große Strenge fehlen.“Und ein anderes Zitat: „Ich will keine absonderliche, unruhige, traurige und verdrossene Frömmigkeit, sondern eine milde, sanfte, angenehme und friedliche, mit einem Wort: eine freie und fröhliche Frömmigkeit, die liebenswürdig ist vor Gott und den Menschen.“ Ai media é affidato in modo particolare il mondo della parola. Le parole hanno una loro forza: Ci seguono, ci toccano, ci caratterizzano, perché attraverso di esse esprimiamo noi stessi. Le parole ci possono innalzare, ma ci possono anche distruggere; le parole possono costruire dei ponti, ma nello stesso modo possono interrompere dei rapporti. Noi tutti sappiamo come é sottile il rapporto tra il pensiero, la parola e l’azione. La scelta che facciamo nell’utilizzo della parola, mostra sempre quello che noi siamo. E proprio noi che abitiamo questa terra, caratterizzata da una storia particolare, sappiamo come è sensibile il rapporto con la lingua e la parola. Auguro a tutti noi parole aperte, vere, reali e anche parole critiche, parole che aiutano a discernere, parole che sono espressione della propria opinione e responsabilità. Auguro a tutti noi che viviamo in una società pluralista, di saper scegliere le parole più appropriate, indirizzate all’unità e alla coerenza. In modo particolare mi auguro che si riesca a prendere le distanze da parole populiste e aggressive che fanno sí tanto clamore e facile notorietà, ma che sono anche offensive e certamente non indirizzate a rendere il giusto servizio all’uomo e alla sua dignità. Sabato scorso,18 gennaio, in un incontro con i dirigenti e il personale della RAI, Papa Francesco diceva: “La qualità etica della comunicazione è frutto, in ultima analisi, di coscienze attente, non superficiali, sempre rispettose delle persone, sia di quelle che sono oggetto di informazione, sia dei destinatari del messaggio. Ciascuno, nel proprio ruolo e con la propria responsabilità, è chiamato a vigilare per tenere alto il livello etico della comunicazione, ed evitare quelle cose che fanno tanto male: la disinformazione, la diffamazione e la calunnia“. Die Medien haben sehr viele Möglichkeiten, aufzubauen oder niederzureißen, aufzuklären oder an den Pranger zu stellen, Meinungen zu bilden oder zu verbilden, das Gute zu fördern oder dem Bösen in die Hand zu spielen. Ich erbitte Ihnen, am Fest ihres Patrons, und uns allen hohe Professionalität und eine große Ehrfurcht vor der Würde eines jeden Menschen. Der Herr schenke uns seinen Hl. Geist, der uns befähigt zur „Unterscheidung der Geister“ – im Dienst an der Wahrhaftigkeit, im Dienst an den Menschen.
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