In molti Paesi non c'è la possibilità di beneficiare delle opportunità di una democrazia per costruire il bene comune a favore delle generazioni attuali e future. "Un'autentica democrazia è partecipativa, ha bisogno di ognuno di noi", sottolineano il vescovo Ivo Muser e il referente diocesano per i problemi sociali e il lavoro Johann Kiem in vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre.
"La Chiesa – rimarca il vescovo – rimane apartitica, ma non deve essere apolitica o addirittura indifferente. Seguendo Gesù Cristo, la Chiesa sta dalla parte dei più deboli. Deve e vuole impegnarsi per una maggiore giustizia sociale, per la salvaguardia e la cura attiva del Creato e per la convivenza pacifica, sostenendo politiche orientate al bene comune, socialmente eque ed ecologicamente sostenibili".
Nell’invito ad andare a votare, il vescovo e il referente diocesano ricordano che “ancor più in tempi di crisi si fa sentire l’esigenza di un alto senso del bene comune. La giustizia e la solidarietà devono essere messe al centro quando si prendono decisioni sostenibili per la società e per l’ambiente, che permettano alle generazioni future di godere di buone condizioni di vita senza l‘eredità di carichi materiali e finanziari eccessivi.“
La solidarietà e la giustizia sono pertanto i parametri decisivi di una politica sociale ed economica che guarda al futuro in un'Europa unita e pacifica, un’Europa che oggi si schiera al fianco dell'Ucraina aggredita. "Andiamo alle urne come democratici convinti e sosteniamo una politica che rappresenti i valori cristiani fondamentali della giustizia ecologica e sociale", conclude il referente diocesano Kiem.