Il Venerdì Santo è il giorno in cui la Chiesa ricorda la passione e la morte di Gesù. Nel duomo di Bolzano la liturgia è iniziata alle 15, l'ora della morte di Cristo, con il vescovo Ivo Muser e i concelebranti prostrati in preghiera silenziosa davanti all'altare. Il rito è proseguito con la lettura della Passione e lo svelamento della croce per l'adorazione dei fedeli.
Nella sua omelia, incentrata sulla croce, il vescovo Muser ha ricordato “la sconvolgente verità del Venerdì Santo: Dio ha guardato profondamente il nostro dolore, il nostro smarrimento, la nostra morte, e ha preso tutto questo su di sé, affinché noi potessimo conoscere chi è veramente.” E venendo ai nostri giorni, monsignor Muser ha sottolineato che “Dio non è lontano dalla croce. Non è lontano dal lutto, dall'ospedale, dall'Ucraina e da ogni luogo in cui la gente soffre. Dio è in mezzo a tutto questo.”
Nel Venerdì Santo, ha proseguito il presule, “ci troviamo davanti alla croce, affrontiamo le domande che essa solleva, poniamo le nostre domande al crocifisso. La croce porta la nostra saggezza ai limiti.” Monsignor Muser ha poi ricordato che il Venerdì Santo è quindi il giorno santo della nostra redenzione: “In inglese il giorno è chiamato Good Friday, buon Venerdì. Perché a partire dalla Pasqua tutto appare in una luce diversa: la croce diventa un segno di speranza. La morte è vinta, il male è sconfitto. Il Crocifisso non è colui che ha fallito, ma colui che porta con sé anche la sofferenza e la morte, soprattutto la sofferenza e la morte. E libera dalle potenze della morte – per portarli alla vita – coloro che credono in lui”, ha concluso Muser.
Domani (8 aprile), Sabato santo, il vescovo celebra la Veglia pasquale alle 20.30 nel Duomo di Bressanone. Domenica di Pasqua, 9 aprile, alle 10 nel Duomo di Bolzano monsignor Muser presiede il pontificale trilingue trasmesso in diretta TV da RAI Alto Adige (canale 808) e dall’emittente diocesana Radio Sacra Famiglia.
