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Comunicati 2021

Team pastorali: sfida e opportunità per la parrocchia

Come funziona una partecipazione più ampia dei laici nella vita e nella gestione di una parrocchia: le esperienze avviate nelle diocesi di Vicenza e Linz sono state illustrate ieri pomeriggio (5 febbraio) nel tradizionale Convegno diocesano di febbraio, svoltosi in modalità webinar e dedicato ai team pastorali.

I team pastorali, avviati nel settembre 2019 anche nella Diocesi di Bolzano-Bressanone, modificano il profilo della parrocchia e i ruoli al suo interno. Il tradizionale Convegno diocesano di febbraio dal titolo “Team pastorali - nuovi otri per vino nuovo?“ ha approfondito sfide e opportunità grazie allo scambio di esperienze con progetti simili avviati nelle diocesi di Vicenza e di Linz. Oltre 130 partecipanti hanno discusso un tema attuale, considerato che nel prossimo ottobre sono fissate le elezioni dei nuovi Consigli pastorali parrocchiali. “Guardiamo a nord e a sud per trovare delle piste che ci aiutino a lavorare in una direzione comune“, ha detto in apertura il vescovo Ivo Muser, ricordando che l’impegno nei team pastorali presuppone persone motivate e la disponibilità a mettersi in gioco.

Il direttore dell’Ufficio pastorale diocesano Reinhard Demetz ha sottolineato che i team pastorali potranno essere otri nuovi per vino nuovo a due condizioni: “Che non diventino un espediente per replicare il passato e che si ispirino a una visione che nasce dal cuore del Vangelo.” Demetz ha ricordato i punti salienti del team pastorale in diocesi: un gruppo di 3-5 persone, attivo negli ambiti liturgia, annuncio, carità, amministrazione, coordinamento del team; nelle parrocchie sotto i 1000 abitanti il Consiglio pastorale parrocchiale assume le funzioni del team, nelle parrocchie medie e grandi il team agisce come giunta esecutiva del CPP.

Secondo Alexander Notdurfter, professore di teologia pastorale allo Studio teologico-accademico di Bressanone, i team pastorali migliorano il lavoro pastorale nelle parrocchie “valutando le diverse situazioni, offrendo più opzioni di intervento, coordinando meglio le attività, proteggendo dal sovraccarico di lavoro e rappresentando meglio le decisioni verso l‘esterno.“ Un punto centrale è la collaborazione fra il team pastorale e il parroco, che dovrebbe astenersi da molti aspetti operativi, assicurare la relazione con le Scritture e la tradizione, sollecitare correzioni in caso di necessità. “Il parroco è quindi un commentatore con autorità“, ha detto il relatore.

Gabriele Eder-Cakl, Direttrice dell‘Ufficio pastorale a Linz, ha presentato l’esperienza dei team pastorali nella diocesi austriaca, dove 64 parrocchie su 486 sono guidate da team pastorali (da 4 a 8 persone), in carica per 5 anni. In collaborazione con il Consiglio parrocchiale esercitano la responsabilità nei servizi di liturgia, annuncio, diaconia, attività caritativa. Nel caso dei volontari, ha aggiunto la relatrice, “sono necessari parametri e confini organizzativi chiari, un valido supporto (compreso il rimborso spese), un impegno ben definito in termini di tempo e un buon accompagnamento".

Don Flavio Marchesini, Direttore del coordinamento pastorale a Vicenza, ha illustrato l’esperienza dei Gruppi ministeriali per l’animazione comunitaria nella diocesi veneta, “che aiutano il sacerdote a mantenere l’identità della parrocchia ma anche ad aprirla al cammino comune nelle unità pastorali che raggruppano più parrocchie.“ I gruppi concretizzano le indicazioni prioritarie per la vita pastorale in parrocchia e rispondono alla richiesta di nuove modalità nell’annuncio e di partecipazione dei laici. “Il Gruppo ministeriale - ha spiegato don Marchesini - fa propria la responsabilità del parroco di aiutare la comunità nelle iniziative che danno sostegno nella vita di fede.“ Ai membri viene chiesto di partecipare a una formazione specifica, mentre un‘equipe diocesana si occupa di accompagnarli e aggiornarli.