Nell’omelia il vescovo Ivo Muser ha posto alcune domande alla comunità dei fedeli impossibilitata a riunirsi causa emergenza sanitaria: questa esperienza delle porte chiuse nelle chiese, si è chiesto Muser, “ha rafforzato il nostro desiderio di comunità con gli altri fedeli? E quando le nostre chiese riapriranno, avremo una gioia nuova nel partecipare alla comunità dei credenti, nell’ascoltare assieme la Parola e nel concelebrare l’Eucarestia?“ L’esperienza inedita, unica, dolorosa di questo tempo del virus, secondo il vescovo, ci fa capire quanto sia importante celebrare la domenica assieme.
E proprio questo vivere assieme da cristiani, ha osservato monsignor Muser, “ci convince che ciascuno di noi può e deve fare la sua parte fino in fondo, fiducioso che anche Dio farà la sua. Non opera al posto nostro, vuole la nostra collaborazione: e insieme a Lui, noi possiamo tutto. È questa la nostra certezza, che ci ha sempre accompagnato e ci aiuterà anche ad uscire dal tunnel dell’emergenza coronavirus.“
Il periodo dopo Pasqua è tradizionalmente dedicato alle prime comunioni, e pertanto il vescovo ha rivolto un pensiero ai bambini che avrebbero dovuto ricevere il sacramento per la prima volta e che invece, a causa della pandemia, devono rinviare questo importante appuntamento: “Vi auguro di scoprire presto Gesù come vostro migliore amico e confido che i genitori, i nonni e le persone adulte di riferimento vi accompagnino in questo viaggio, che non è la festa di un giorno bensì una crescita graduale nella relazione con Gesù e con la comunità dei credenti.“