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Comunicati 2023

Visita del vescovo in carcere: “Natale, la luce della speranza”

Nella casa circondariale di Bolzano il vescovo Ivo Muser ha presieduto oggi (19 dicembre) la liturgia prenatalizia con i detenuti, il personale e i volontari. Monsignor Muser ha ricordato ai reclusi che “la luce del Natale vuole raggiungere anche voi, è il respiro della speranza che può trasformare una vita.” Muser ha ringraziato gli operatori invitandoli “ad essere sempre testimoni di umanità, di vicinanza, di rispetto” e si è augurato che il 2024 porti “passi concreti e decisivi per la costruzione del nuovo carcere, che deve essere una priorità politica.”

Tra gli incontri prenatalizi del vescovo Ivo Muser non manca mai la visita nella casa circondariale di Bolzano, dove anche quest’anno ha celebrato una liturgia della Parola assieme ai detenuti, al personale della struttura, a rappresentanti delle istituzioni e volontari. Il vescovo ha ricordato il messaggio del Natale, “una luce che è annuncio di salvezza, che risplende soprattutto là dove la sofferenza e il dolore sono più grandi: davanti alle tante porte chiuse, questa luce filtra, flebile ma sicura, sotto uno stipite o attraverso la fessura di una serratura.” Ai detenuti monsignor Muser ha detto che “la storia che guarda al futuro è ancora tutta da scrivere. È necessaria un’assunzione di responsabilità per le scelte sbagliate della vostra vita, ma la luce del Natale raggiunge anche voi, è il respiro della speranza, che non può essere soffocato da niente e da nessuno. La speranza per trasformare una vita.”

Il vescovo ha avuto parole chiare anche sulle difficoltà di vivere e lavorare in una struttura inadeguata e sovraffollata e si è augurato “che il nuovo anno possa portare passi avanti concreti e decisivi nella costruzione del nuovo carcere di Bolzano, di cui si parla ormai da oltre dieci anni. La nuova struttura deve essere una priorità della politica. Chi ha sbagliato ha il diritto di espiare la pena in condizioni dignitose, e agli operatori va assicurato un ambiente di lavoro altrettanto dignitoso. Solo così sarà possibile aiutare i detenuti a svolgere attività formative, sociali e lavorative, secondo una nuova visione dell’istituzione carceraria. Mi auguro che i responsabili politici condividano questo impegno.”

Infine, il ringraziamento del presule “a quanti in questa struttura si adoperano ogni giorno per tenere accesa la luce della speranza. So che questo servizio non è facile, ma vi prego – anche nei momenti più complicati - di essere sempre testimoni di umanità, di vicinanza, di rispetto. Un sentito grazie a tutti voi che tentate di rendere umano questo ambiente. È una missione natalizia, una missione nel rispetto della vita e della sua dignità.” Il grazie del vescovo è stato esteso ai volontari che operano nel carcere, “pronti all’attenzione, all’ascolto e al dialogo, pronti a confrontarsi e a fare un pezzo di strada con altre storie di vita. Una presenza che non ha prezzo.”

Il direttore della casa circondariale, Giovangiuseppe Monti, ha ricordato che “la criticità della struttura non toglie nulla allo sforzo con cui il personale e gli operatori cercano di creare condizioni per il reinserimento nella società” e ha definito la visita “un momento di alta valenza simbolica.” Erano presenti anche il commissario del governo Vito Cusumano, l’assessore comunale Juri Andriollo, don Giorgio Gallina, incaricato dell’assistenza spirituale in carcere, e il volontario ultranovantenne Bruno Bertoldi, da 53 anni vicino ai detenuti.