"Esprimo tutta la mai solidarietà e la mia vicinanza alla ragazza e alla sua famiglia. Questo crimine deve indurci a ribadire un forte no contro ogni forma di violenza e sopraffazione nei confronti delle donne. È un tema purtroppo ormai quotidiano", afferma il vescovo Muser. E ricorda che nella sua lettera pastorale del 15 agosto scorso per la festa di Maria Assunta scriveva: “Mi mortifica il fatto che, davanti a questo problema, noi troppo spesso chiudiamo gli occhi. La violenza sulle donne si esplica dalla repressione psicologica e arriva fino alle più gravi aggressioni fisiche, che talvolta sfociano in catastrofi familiari. Anche lo sfruttamento sessuale è una grave violazione della dignità della donna. Può verificarsi tanto all’interno della famiglia quanto attraverso la prostituzione.“
Impegno forte contro la violenza, mai da minimizzare
Questo terribile episodio, sottolinea monsignor Muser, “ci deve scuotere tutti. Siamo chiamati a una ferma dichiarazione contro la violenza nel nostro pensare, parlare e agire.“ I giudizi sommari e i sospetti generalizzati verso le persone con background migratorio non fanno fare passi avanti: “Chiunque commetta questi crimini deve risponderne, ma nessuno ha il diritto di usare questi fatti orribili per i propri scopi, perchè in questo modo si fa violenza anche alla nostra convivenza e alla coesione nella nostra società“, aggiunge Ivo Muser. Non ci fanno progredire le frasi forti e ad effetto, “bensì un cambio nel modo di pensare della persona e della società. Perchè la violenza sulle donne non può mai essere giustificata né minimizzata.“
Festa della mamma è anche tutela della dignità della donna
Il vescovo osserva che “l’imminente Festa della mamma ci ricorda che della nostra vita dobbiamo ringraziare in modo speciale una donna: la nostra mamma. Il ricordo pieno di riconoscenza e di amore verso la propria mamma aiuti tutti ad impegnarsi per la dignità di ogni donna e ad alzare la voce con coraggio e decisione contro ogni forma di violenza sulle donne. Una violenza che ci interpella tutti e ci ferisce tutti“, conclude la presa di posizione di monsignor Muser.