La tutela della salute delle persone è un tema che sta a cuore alla Chiesa. Per questo, in ambito ecclesiale, si conferma che restano sempre da rispettare le misure di prevenzione atte a contrastare per quanto possibile una diffusione del coronavirus.
Il Ministero dell’Interno e la Conferenza episcopale italiana hanno pubblicato in data odierna un decreto che da lunedì 4 maggio 2020 rende possibile la celebrazione delle esequie.
Alla celebrazione possono prendere parte solo i familiari e comunque in numero non superiore a 15. Non è consentito l’accesso alla celebrazione a persone che risultino avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C o che presentino sintomi influenzali. Si raccomanda allo stesso modo di non partecipare alle esequie funebri alle persone che nei giorni precedenti abbiano avuto contatti con persone positive a Sars-Cov-2.
La celebrazione può avere luogo in chiesa o all’aperto, ad esempio al cimitero. In entrambi i casi una persona, responsabile per la sicurezza, deve misurare la temperatura corporea dei partecipanti alla cerimonia di commiato. La misurazione può avvenire attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Come detto, a chi risulti avere una temperatura superiore ai 37,5°C non viene consentito l’accesso alla celebrazione.
Vanno adottate tutte le misure precauzionali che evitino il formarsi di assembramenti. Tutti coloro che partecipano alla celebrazione e al rito del commiato devono indossare una mascherina di protezione e mantenere una distanza minima di sicurezza interpersonale di un metro. Nel corso della celebrazione è vietato il contatto fisico tra i fedeli, pertanto nello scambio del segno di pace e allo stesso modo nell’espressione delle condoglianze si raccomanda di non porgere la mano.
La distribuzione dell’Eucarestia avviene porgendo l’ostia sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico. I fedeli devono restare al loro posto, mentre il sacerdote – dopo aver avuto cura di igienizzarsi le mani – si reca dove essi sono disposti. Anche il celebrante deve indossare la mascherina di protezione.
Se il rito funebre avviene in chiesa, al termine della celebrazione essa deve essere adeguatamente arieggiata. Inoltre va assicurato che la chiesa sia sanificata regolarmente, mediante pulizia con idonei detergenti ad azione antisettica delle superfici e degli arredi che possano essere stati toccati da persone. Si consiglia di rimuovere dalle chiese i libri delle preghiere e dei canti liturgici, in modo da non doverli igienizzare dopo ogni celebrazione.
Nella cerimonia delle esequie solo il celebrante utilizza l’acqua benedetta, tutti gli altri si fanno il segno della croce e si inchinano davanti al defunto.
Ci si assicuri che la cerimonia si svolga in un tempo contenuto.
Va assicurato inoltre che i fedeli vengano informati su tali disposizioni di sicurezza.
Update (4 maggio 2020)
Funerali senza misurazione della temperatura
La Conferenza episcopale italiana, informa una nota della Diocesi, ha comunicato che nella celebrazione dei funerali non è più necessario sottoporre i partecipanti alla misurazione della temperatura corporea. Tutte le altre misure già comunicate relativamente al rito funebre restano in vigore.
Da oggi (4 maggio) sono in vigore le nuove disposizioni che permettono di tornare a celebrare i funerali in forma pubblica ma solo con un gruppo limitato a 15 fedeli. Superate ora anche le difficoltà legate alla misurazione della temperatura corporea dei partecipanti e al reperimento di termoscanner o termometri digitali.
Con una nota, infatti, il vescovo Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier comunicano che dopo un incontro tra CEI e Governo è arrivato l’annuncio di un’inversione di rotta: nella celebrazione delle esequie non è più necessario sottoporre i partecipanti alla misurazione della temperatura corporea. Tutte le altre misure già comunicate relativamente alla celebrazione dei funerali restano in vigore. Chi presenta una temperatura corporea oltre i 37,5°C è invitato a non accedere alla chiesa e a non partecipare alle celebrazioni esequiali.