È stata celebrata questa mattina (3 ottobre), presente anche il figlio Albert, la ricorrenza liturgica di Josef Mayr-Nusser nel duomo di Bolzano, dove è stato proclamato beato il 18 marzo 2017 e dove viene onorata la sua tomba. Il vescovo Ivo Muser ha ricordato che esattamente 75 anni fa, il 3 ottobre 1944, Mayr-Nusser disse a uno dei suoi commilitoni: “Se mai nessuno ha il coraggio di dire loro che non è d’accordo con le loro visioni nazionalsocialiste, le cose non cambieranno.“
Josef Mayr-Nusser, ha detto nella sua omelia monsignor Muser, “era un cattolico a tutto tondo: uno al quale stava particolarmente a cuore la formazione dei giovani, uno che ha sempre saputo che non si può essere cristiani da soli, uno che più di altri ha saputo cogliere il carattere disumano e lontano da Dio del nazionalsocialismo.” La Chiesa altoatesina guarda a questo suo beato, ha proseguito il vescovo, confidando “che ci aiuti a trovare la perseveranza e la risolutezza di orientare la nostra coscienza costantemente a Dio, e il coraggio civile di seguirla fedelmente come bussola per la nostra vita. Il rifiuto di prestare il giuramento a Hitler non fu per lui un evento isolato, ma la conseguenza e il frutto della sua vita intera.”
Proprio guardando alla vita e all’esempio di fede del beato Mayr-Nusser, ha concluso il vescovo Muser, “chiediamo perdono come Chiesa e come cristiani se ci siamo resi colpevoli di non aver alzato la voce a favore dei deboli, degli anonimi, dei non ancora nati, dei non benvenuti, dei non produttivi.“