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Impulsi e proposte

Il tema annuale "Sulla tua parola: darsi il tempo per..." non non dovrebbe prevedere alcun programma di attività da svolgere. Esso rimanda più che altro ad un atteggiamento, ad un modo di approcciarsi alle cose. Vorremmo invitare le parrocchie, le comunità, le aggregazioni laicali, i movimenti e i gruppi a ripensare in chiave critica le attività quotidiane e i (molteplici) compiti ad esse connessi. Tutto ciò non presuppone la stesura di programmi o attività propri da svolgere, ma piuttosto un’attenzione e una maggiore consapevolezza del modo di pensare e di agire.

Detto ciò, desideriamo comunque mettervi a disposizione 3 proposte che possano esservi utili per organizzare riunioni o giornate di ritiro. Queste tracce possono essere utilizzate sia per lo scopo appena indicato sia anche semplicemente come stimolo per ulteriori riflessioni personali. 

Chi lo desidera e ne ha la possibilità può svolgere i tre incontri in momenti diversi e successivi, quali tappe di un unico percorso, come indicato nelle tracce stesse. È tuttavia possibile utilizzare anche solo una o due delle tracce proposte scegliendo a piacere il momento adatto. Le tracce possono essere utilizzate come una “miniera” da cui estrarre gli spunti che più vi attraggono. Vi è la possibilità, per chi lo desidera, di essere affiancati durante gli incontri da relatori appositamente formati (contatto: seelsorge.pastorale(at)bz-bx.net). Il vantaggio di ciò è che nessun partecipante del gruppo deve preoccuparsi della direzione e dello svolgimento dell’incontro e tutti possono dedicarsi al contenuto.

Qualunque sia l’approccio al tema annuale “Sulla tua Parola: darsi il tempo per…” ricordiamoci di domandarci sempre quale sia la ragione e il centro del nostro agire. Poniamoci questa domanda però senza l’ansia e il bisogno di ottenere subito delle risposte o un risultato. Lasciamoci semplicemente stupire da ciò che accade!

3 tracce di incontro:

Costruisci la mia Chiesa!
 

Periodo: Fine estate o autunno 2020

Durata: 90 minuti ca. - conclusione eventualmente con una cena comunitaria

Obiettivi:

  • Iniziare bene il nuovo anno pastorale (che per gli attuali Consigli pastorali parrocchiali coincide anche con l’ultimo anno di lavoro insieme)
  • Raccogliere ed elaborare ciò che a livello emotivo ci ha lasciato, in positivo e in negativo, la crisi causata dal Coronavirus, nel periodo del lockdown e in parte anche nella “Fase 2” 
  • Soffermarsi su ciò che di buono questa esperienza ha portato con sé
  • Sperimentare il senso di comunità e di vicinanza 

Preparazione: 

  • Individuare uno spazio adeguato in grado di garantire le distanze di sicurezza e che allo stesso tempo permetta di muoversi facilmente.
  • Disporre le sedie in cerchio in modo che tutti i partecipanti possano trovare un posto da sedere e vi sia sufficiente spazio per muoversi. Vi preghiamo, a seconda dell’evolversi della situazione da Coronavirus, di fare in modo che le norme vigenti in materia vengano rispettate.
  • Predisporre sulla sedia di ciascun partecipante le cartoline sul tema annuale: le cartoline vengono inviate a ciascuna parrocchiae possono essere richieste gratuitamente presso l’Ufficio pastorale oppure scaricate in formato PDF nella sezione “Tema annuale” del sito della diocesi. Allo stesso tempo vi preghiamo di far trovare sulla sedia di ciascun partecipante la preghiera di San Francesco d’Assisi. 
  • Creare “un centro” sul pavimento, con una candela, una croce (se disponibile un’immagine o una riproduzione della croce di San Damiano), un cesto vuoto, ev. qualcosa per decorare (fiori, ecc.)
  • Materiale stampato per la riunione:
    • Svolgimento dell’incontro per il/la moderatore/trice
    • Testi per la preghiera e la riflessione/meditazione  
    •  Libro o foglietto dei canti
  • Materiale per scrivere (penne, matite), materiale per la moderazione dell’incontro (biglietti, fogli A4 colorati divisi in tre parti...)
  • Ev. un supporto audio per trasmettere una musica rilassante di sottofondo

 

Svolgimento:

1. Arrivo e salutoaccogliete i partecipanti nella sala precedentemente preparata e assicuratevi che tutti possano trovarsi a proprio agio. Introducete l’incontro con parole adatte, e se possibile con un aneddoto o un ricordo personale da condividere con gli altri.

2. Preghiera: potete introdurre voi stessi l’incontro attraverso la preghiera o chiedere in anticipo a qualcuno di occuparsene (modello di preghiera: vedasi sotto)

3. Momento di scambio: uno sguardo a quanto vissuto in questi mesi. Qual'è stata la nostra esperienza?

1° Alternativa:

Chiedete ai partecipanti di sedersi a coppie o a gruppi di 3 e di confrontarsi sulle seguenti domande (ca. 15 minuti). Non è necessario che le domande siano “strutturate ed elaborate”, ma devono piuttosto fungere da linee guida per lo scambio interpersonale. L’esercizio può essere accompagnato da una musica rilassante di sottofondo. Sotto trovate le domande in un formato pronto per la stampa. 

  • Come ho vissuto personalmente finora la crisi del Coronavirus? Le persone a me vicine si sono ammalate o addirittura sono morte? Mi sono ammalato io stesso o ero in quarantena?
  • Cosa mi è pesato? Cosa mi ha aiutato in questo periodo?
  • Come è cambiata la mia fede in Dio in questo periodo?
  • Personalmente, cosa mi rimane di positivo di questo periodo? 
  • Trascorsi i 15 minuti, ogni gruppo scrive su un biglietto una parola chiave comune che racchiuda in sé le esperienze e le sensazioni vissute nel periodo del Coronavirus.
  • I gruppi, a turno, pronunciano ad alta voce la loro parola chiave. Il biglietto sul quale è stata scritta la parola, viene poi posizionato, in modo che possa essere leggibile, nel cesto al centro, dove rimane per tutta la durata della riunione. Un breve momento di silenzio, segue la pronuncia di ciascuna parola chiave.
  •  L’esercizio si conclude con il canto: Jesus Christ you are my life (Link esterno)

2° Alternativa:

Chiedete ai partecipanti di riflettere singolarmente sulle domande di cui sopra e di annotarsi i propri pensieri.

  1. Chiedete ai partecipanti di scrivere su un biglietto una parola chiave che possa riassumere le esperienze e le sensazioni vissute personalmente nel periodo del Coronavirus. Comunicate ai partecipanti che questa parola chiave rimarrà riservata
  2. Chiedete ai partecipanti di ripiegare il foglio sul quale hanno scritto la parola e di posarlo, a turno, nel cesto al centro.
  3. L’esercizio si conclude con il canto:Jesus Christ you are my life (Link esterno)

4. Darsi il tempo per... con Francesco: cosa ci sostiene? 

  • Chiedete ai partecipanti di prendere in mano la cartolina del tema annuale e di osservare l’immagine riportata sul fronte della cartolina: una scena di vita quotidiana, sulla quale spicca la nuda la croce 
  • Breve introduzione seguita dal testo di Carlo Carretto. Sarebbe bello se due persone si dividessero le parti del testo (testo: vedasi sotto)
  • Chiedete ai partecipanti di girare la cartolina e di concentrarsi in silenzio alcuni minuti sulla domanda su di essa riportata “Cosa dà significato alle mie giornate?”

Ora posizionate al centro, uno dopo l’altro i biglietti con riportate le seguenti domande. Dopo ogni domanda chiedete ai partecipanti di esprimere il proprio pensiero a riguardo. Dopo ogni intervento, scrivete su un ulteriore biglietto una parola chiave che lo riassuma e posizionatelo accanto alla domanda corrispondente. Raccogliete i vari interventi accanto alla rispettiva domanda prima di passare a quella successiva:

  • Cosa rappresenta per me la croce di San Damiano? Un luogo, un momento in cui Gesù mi parla?
  • In quali momenti della vita parrocchiale sperimentiamo con particolare intensità l'incontro con Cristo?
  • In quali occasioni sperimentiamo che Cristo ci chiama come parrocchia a rinnovarci e cambiare?

5. Conclusione del ritiro:

  • Riassunto delle impressioni: ripercorrete i tre passi fatti insieme e riassumete le impressioni vissute nell’ora trascorsa insieme. Soffermatevi soprattutto sugli aspetti in grado di dare coraggio e spunti positivi.
  • Chiedete ai partecipanti di scrivere su un biglietto un pensiero che vorrebbero portarsi con sé dal ritiro di oggi e proponete loro di ripiegare il biglietto e portarselo con sé per i prossimi giorni.
  • Concludete l’incontro con una preghiera insieme: preferibilmente Il Padre Nostro o una preghiera di benedizione ad esempio la Benedizione di Aronne: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. Per questo noi ti preghiamo nel nome del Padre + del Figlio + e dello Spirito Santo + Amen.”

6. Cena comunitaria:

  • Prendetevi ancora del tempo da trascorrere insieme in modo consapevole e lasciate libero spazio alle vostre idee e pensieri.

 

Testi

Svolgimento della preghiera all’inizio: 

  • Segno della croce: durante il segno della croce viene accesa la candela e posta al centro. Resterà accesa fino al termine dell’incontro
  • Ritornello: Ubi caritas (Cantiamo al Signore nr. 430), 2 ripetizioni
  • Preghiera di S. Francesco d’Assisi davanti alla croce di San Damiano, recitata in lenta alternanza da due diverse voci (vedi testo sotto)
  • Ritornello: Ubi caritas (Cantiamo al Signore nr. 430), 2x
  • Meditazione sulla preghiera: da fare lentamente con pause adeguate
  • Ritornello: Ubi caritas (Cantiamo al Signore nr. 430), 2 ripetizioni 
  • La preghiera viene ora recitata tutti insieme
  • Ritornello: Ubi caritas (Cantiamo al Signore nr. 430), 2 ripetizioni
  • Benedizione: Signore nostro Dio e Padre, manda su di noi lo Spirito Santo, lo spirito di saggezza e amore, così che possiamo metterci in cammino alla ricerca di Te. Donaci fede, speranza e amore, affinché possiamo conoscerti e vivere in pienezza. Ti preghiamo, o Signore: benedici il nostro incontro e guidaci lungo il nostro cammino che porta a te. Amen

Preghiera di S. Francesco d’Assisi davanti alla croce di San Damiano

O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi una fede retta,
speranza certa e carità perfetta.
Dammi, Signore, senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà.
Amen.

Meditazioni per la preghiera:

Lettore 1: O alto e glorioso Dio: (breve momento di silenzio)
Lettore 2: chi sei, mio Dio? Come posso parlare di te? Come posso parlare con te? Tu sei così in alto sopra tutto, così lontano nella tua grandezza. Cosa può dire di te un pover’uomo?

1: illumina le tenebre del cuore mio  (breve momento di silenzio)
2: quando mi guardo nella tua luce perfetta, trovo ombre sulla mia anima. Posso stare davanti a te? Sono solo un frammento e una prova, imperfetto e bisognoso. Potrò mai trovarti, se non sei tu che mi innalzi a te? Sollevami o Dio verso di te!

1: Dammi una fede retta (breve momento di silenzio)
2: davanti a te, mio Dio, la mia fede è debole. Quando mai è abbastanza? I dubbi mi piegano, rialzami! Quando è sufficiente la mia fede davanti a te? Donami una fede retta, che non conosca compromessi. Donami la fede, così che possa abbandonarmi, cieco, nelle tue mani!

1: speranza certa e carità perfetta (breve momento di silenzio)
2:  fa' che io attenda come un bambino la tua bontà. Donami la fiducia che colmerai la mia nostalgia e porterai a compimento quanto in me è solo iniziato o giace in frantumi. Libera il tuo amore in me, così che io possa traboccare di esso. Donami speranza, così che io possa imparare ad amare. Donami amore, così che mi possa realizzare in te.

1: Dammi, Signore, senno e discernimento (breve momento di silenzio)
2: Dentro di me ribollono i più diversi sentimenti, i pensieri bisticciano l'un con l'altro. La vita quotidiana avanza le sue pretese, e così il mio cuore. A ciò si aggiungono le aspettative degli altri. Donami la consapevolezza che tu sei al centro di ogni cosa. Tu solo, che porti il nome di “amore”. Tu solo, che ti manifesti nella tua fragilità. Tu solo, nella tua grandezza. Tutto il mio senno e il mio discernimento sono rivolti a te e al tuo amore.

1: per compiere la tua vera e santa volontà (breve momento di silenzio)
2: quello che mi chiedi mi sembra troppo grande. Cosa potrei fare ancora per te? Solo una cosa è necessaria, solo una cosa conta: donami un cuore che sappia ascoltare, fai aprire la mia bocca per lodarti, aprimi gli occhi alle persone che metti al mio fianco.

Domande per la riflessione (punto 3)

  • Come ho vissuto personalmente finora la crisi del Coronavirus? Le persone a me vicine si sono ammalate o addirittura sono morte? Mi sono ammalato io stesso o ero in quarantena?
  • Cosa mi è pesato? Cosa mi ha aiutato in questo periodo?
  • Come è cambiata la mia fede in Dio in questo periodo?
  • Personalmente cosa mi rimane di positivo di questo periodo? 

L’esperienza di San Damiano vissuta da S. Francesco (punto 4)

Introduzione: Il motto del tema annuale diocesano di quest’anno è “Sulla tua Parola: darsi il tempo per...”. Questo tema era stato stabilito già prima degli eventi che riguardano il Coronavirus, per aiutarci, in mezzo alle sfide quotidiane, a volgere il nostro sguardo a ciò che veramente conta, a ciò che, nell'intimo del nostro cuore, guida il nostro agire. Con il Lockdown il “darsi il tempo per…” ha acquisito un significato completamente nuovo. La seguente storia della vita di S. Francesco ci può far capire bene il senso del “darsi il tempo per…”:

“C’era in basso verso Rivo Torto un luogo a me particolarmente caro perché possedeva in una bella radura di prati una chiesetta stupenda, piccola, povera, fatta di pietre nude ed in un silenzio assoluto. Si chiamava S. Damiano e sembrava fatta per il mio gusto di ricercatore non soltanto di poveri ma anche di chiese povere.

Li feci i miei primi ritiri e pregando nella chiesetta seduto od inginocchiato sul pavimento mi accorsi che c’erano delle crepe considerevoli nei muri e sul tetto. La chiesa era cadente.C’era poi sull’altare sospeso nell’arco gotico uno stupendo crocifisso in legno di stile bizantino e ciò che di esso mi parlava e mi piaceva era la grande regalità di Gesù e il suo sguardo che veniva fuori da due occhi straordinariamente umili e dolci. Io passavo delle ore a guardare, a pregare ed a piangere. Piangevo talmente da vergognarmi e dicevo a me stesso: «Francesco, sei una bambina». Ma piangevo e le lacrime mi facevano bene.

Un giorno fissando il crocifisso ebbi l’impressione netta che muovesse le labbra e nello stesso tempo sentii una voce che mi diceva: «Francesco, ripara la mia casa che come vedi è tutta in rovina». Non vi dico l’impressione ricevuta. Era come un messaggio che mi giungeva dal mondo invisibile e che suggellava un lungo periodo di tentennamenti, di slanci e di ricerca. Mi sentii invaso da una infinita dolcezza e mi avvicinai per baciare il crocifisso.

Ero solo e non ebbi paura a saltare sull’altare per abbracciare con tutto me stesso Gesù. Non so quanto rimasi a toccare, pulire, lisciare, contemplare il Cristo. Ogni tanto, tra lacrime e sospiri, lo baciavo: ora sulle mani, ora sulle ferite dei piedi e del costato e la mia mano lo accarezzava dolcemente come un amante Innamorato.

Debbo dire che da quel momento fui come folgorato dal mistero dell’incarnazione del Cristo.

Se i poveri erano stati gli autori del mio sollevarmi da terra e mi avevano spinto a marciare, l’idea dell’incarnazione di Dio diveniva in me l’unica risposta a tutti i perché che mi ero posto fino ad allora nella mia vita".

Tratto da: Carlo Carretto, Io, Francesco, Assisi, 40-43

Il tesoro nel campo

 

Periodo: Primavera o estate 2021

Durata: c.a. 180 minuti ca.- il momento per la pausa non è prestabilito: vi preghiamo però di assicurarvi che nel corso del ritiro vi sia almeno una pausa anche lunga. Decidete a seconda delle modalità di svolgimento dell’incontro, del contesto e delle dimensioni del gruppo, il momento più adatto per fare una pausa.

Obiettivi:

  • Riflettere sulle esperienze fatte finora nel Consiglio pastorale parrocchiale o nel Consiglio pastorale unitario
  • Definire, da un punto di vista spirituale, cosa cosa dona gioia e coraggio al nostro Consiglio pastorale
  • Liberarci da tutto ciò che ci ostacola
  • Affilare lo sguardo per individuare eventuali nuovi collaboratori
  • Può essere utile da utilizzare come conclusione del mandato dell’attuale Consiglio pastorale parrocchiale.

Preparazione: 

  1. Individuare uno spazio adeguato in grado di garantire le distanze di sicurezza e che allo stesso tempo permetta di muoversi facilmente.
  2. Disporre le sedie in cerchio in modo che tutti i partecipanti possano trovare un posto da sedere e vi sia sufficiente spazio per muoversi. Vi preghiamo, a seconda dell’evolversi della situazione da Coronavirus, di fare in modo che le norme vigenti in materia vengano rispettate.
  3. Creare “un centro” sul pavimento, con una candela, una Bibbia e decorare a piacimento con fiori o altro materiale
  4. Condivisione della Bibbia: ogni partecipante porta con sé una Bibbia. In alternativa ad ogni partecipante viene fornita una Bibbia o viene stampato il passo biblico scelto 
  5. Materiale stampato per la riunione:
    • Svolgimento dell’incontro per il/la moderatore/trice
    • Libro dei canti o foglietto con i canti
  6. Materiale per scrivere (penne, matite), materiale per la moderazione dell’incontro (biglietti, fogli A4 colorati divisi in tre parti...)
  7. Uno “scrigno”: una piccola scatola in legno o simili
  8. Una bella ciotola vuota e un numero sufficiente di palline in legno o in vetro
  9. Ev. un supporto audio per trasmettere una musica rilassante di sottofondo

 

Svolgimento:

1. Arrivi e saluto: accogliete i partecipanti nella sala precedentemente preparata e assicuratevi che tutti possano trovarsi a proprio agio. Introducete l’incontro con parole adatte, e se possibile con un aneddoto o un ricordo personale da condividere con gli altri.

2. Condivisione della Bibbia Mt 13, 44-46potete introdurre voi stessi l’incontro attraverso la condivisione della Bibbia o chiedere in anticipo a qualcuno di occuparsene (modello vedasi sotto)

3. Approfondimento personale e preghiera: invitate i partecipanti ad un approfondimento personale. Per facilitare l’esercizio potete mettere della musica rilassante in sottofondo (ad. es. Pat Metheny, One quiet night.). A seconda del tipo di gruppo, decidete se guidare l’incontro attraverso approfondimenti e meditazioni orali. Ciò richiede tuttavia una buona pratica e predisposizione da parte dei partecipanti a farsi coinvolgere sul piano emotivo.

In alternativa potete stampare le domande su dei fogli di carta e distribuirle ai partecipanti, chiedendo loro di scrivere i propri pensieri. Questa è la soluzione migliore per le “persone pratiche” e orientate al risultato.

Guida alla riflessione: 

  1. Passate in rassegna il tempo trascorso all’interno del Consiglio pastorale parrocchiale: da quanto tempo vi faccio parte? A quante riunioni ho partecipato? A quanti progetti ho collaborato?Quali persone ho conosciuto? Come è cambiata nel frattempo la mia realtà famigliare, professionale e sociale? Come è cambiata la parrocchia?
  2. Cos'è stato il mio "campo" in questo periodo? Un lavoro duro e pesante, un terreno rivoltato a forza di aratro, un luogo "estraneo"? Dove ho investito le mie forze e il mio tempo? In cosa ho faticato?
  3. Dove posso dire di aver trovato un tesoro: quali sono le cose che mi hanno fatto bene? Cosa ho imparato, cosa mi ha piacevolmente sorpreso? Cosa ho avvertito come un dono, una grazia?
  4. Di fronte al campo e al tesoro che vi ho trovato: qual è il messaggio che Dio mi manda? Cosa vuole incoraggiarmi a fare?

Trasformare la riflessione in preghiera: 

  1. Chiedete ai partecipanti di trasformare i pensieri emersi da questa riflessione in una breve preghiera e di riportarla su un biglietto. Può essere una cosa molto personale, quindi può essere condivisa con gli altri ma non è necessario che questo avvenga. Posso essere anche solo parole chiave!
  2. Invitate i partecipanti a disporre i biglietti con le preghiere attorno alla candela al centro. 
  3. Intonate il ritornello “Misericordias domini” (GL 657) o un altro ritornello appropriato
  4. Invitate i partecipanti a formulare una preghiera di intercessione spontanea: può contenere elementi della preghiera appena formulata, ma anche elementi nuovi, richieste che nascono dal cuore dei partecipanti
  5. Dopo ogni preghiera viene intonato per due volte il ritornello
  6. Trascorso un tempo appropriato, concludete la preghiera ad es. così:

“ Signore nostro Dio, tu ci hai promesso il Regno di Dio. Esso è per noi come un tesoro, una perla preziosa, che ci è stata donata. Apri i nostri occhi alla gioia che hai preparato per noi e rendici pronti a partire alla ricerca di Te. Te lo chiediamo, per Cristo nostro Signore”

  • Invitate i partecipanti a prendere la preghiera e portarla con sé in tasca per il resto della giornata. Sarà “il mio tesoro” per oggi.

4. “Alla ricerca del tesoro”: riflessione collettiva sulla situazione della parrocchia (o Unità pastorale):

Questo passaggio consiste nell’orientare lo sguardo a ciò che è rafforzato dalla fede e ci porta gioia. Nel corso della moderazione assicuratevi che prevalga uno stato d’animo positivo. Spiegate che non si tratta di prendere delle decisioni, di stabilire ciò che è “giusto” o “sbagliato” ma piuttosto di porsi in ascolto l’uno dell’altro cercando di capire da cosa traiamo forza e gioia. Evitiamo quindi di commentare, correggere o giudicare. Rallegriamoci invece della gioia altrui.

Raccogliete le vostre idee su alcuni biglietti:

Pregate i partecipanti di ripercorrere mentalmente i 4 anni trascorsi in Consiglio pastorale (oppure scegliete un altro periodo di tempo che vi sembra maggiormente adatto alla situazione), e di condividere pensieri e esperienze attinenti alle seguenti domande. Scrivete entrambe le domande su dei fogli e poneteli al centro in due posti diversi. Ad ogni contributo dei partecipanti scrivete una o due parole chiave su un biglietto e ponetelo tutt'attorno al foglio su cui è riportata la domanda corrispondente. Attenzione: spiegate bene che non si tratta di domande dall'uguale valore. Dalla risposta alla prima domanda dipende la risposta alla seconda. Dal momento che la gioia della scoperta è tanto grande, posso per essa e con essa anche "abbandonare" qualche cosa! Nel moderare l'incontro, prestate particolare attenzione a questa dinamica! 

  • Domanda 1: cos'è il nostro tesoro? Cosa vive in noi e attorno a noi in virtù della nostra fede? Cosa ci dona gioia? Che cosa ci è divenuto importante e caro?
  • Domanda 2: cosa saremmo pronti a lasciare per entrare in possesso del tesoro? Cosa è ormai divenuto infruttuoso e non ci procura più alcuna gioia? Cosa ci toglie troppa energia, nonostante sia in fondo di secondaria importanza?

Riempire il forziere del tesoro:

In un simbolico "forziere" si raccolgono i risultati della "caccia al tesoro". Se le circostanze lo permettono, lo stesso gruppo di persone può riaprire dopo un certo tempo (ad es. un anno) il forziere, oppure lasciarlo in eredità e come stimolo al nuovo Consiglio pastorale che, in seguito alle elezioni, dà inizio al suo lavoro.

  • Invitate i partecipanti a dare un'altra occhiata ai bigliettini disposti nel mezzo e a pensare: cos'è per me il tesoro nel campo della nostra parrocchia? Quale tesoro ho scoperto e vorrei trasmettere al nostro o al prossimo Consiglio pastorale?
  • Invitate i partecipanti a scrivere questo "tesoro" in poche parole su di un biglietto. Chi vuole può anche aggiungere un simbolo che lo rappresenti. 
  • Invitate i partecipanti a porre il biglietto del tesoro nel forziere ad esso predisposto. Comunicate lo scopo di questo gesto (si veda sopra).  

5. "Rivoltare il campo": siamo attenti ai carismi che lo Spirito Santo ha posto nella nostra comunità:

Ora si tratta di acquisire uno sguardo di stima per le persone che compongono la parrocchia. Non si tratta di reclutare nuovi volontari per affidar loro compiti precisi, ma di saper vedere le opportunità di cambiamento e rinnovamento che lo Spirito Santo ci dona tramite le persone che compongono la nostra parrocchia.

  • Introduzione: talvolta il campo in cui è nascosto un tesoro, è una persona concreta. Una persona che sa mettere a disposizione della comunità una sua capacità particolare. Una persona che sa ascoltare. O qualcuno che sappia coinvolgere altri con il suo entusiasmo. Una persona ricca di fede; qualcuno che possieda un talento per i lavori manuali; una persona che diffonda gioia, che sappia unire. Una persona che... talvolta queste caratteristiche si trovano ancora per metà nascoste nel campo e devono venire alla luce. Se però sapremo investire nelle persone, conoscerle e coinvolgerle, potremo portare alla luce tesori di cui non immaginavamo l'esistenza...
  • Ponete nel mezzo un recipiente vuoto e mettevi accanto una scatolina contenente perline di legno o di vetro.
  • Invitate i partecipanti a indicare delle persone della parrocchia nel cui “campo” potrebbe essere nascosta una “perla”. Indicate persone e caratteristiche/attività concrete. Alcuni sono già impegnati in parrocchia, altri vi stazionano ancora nei pressi, altri non vi fanno nemmeno ufficialmente parte. Si tratta di fare una caccia al tesoro, non di commentare o correggere. Si tratta di prendere con gioia atto di ciò che ci è donato, non di prendere una concreta decisione di coinvolgere questa o quest'altra persona.
  • Ogni volta che  qualcuno e un suo talento viene nominato, viene messa una perla nel recipiente posto nel mezzo, cosicché esso lentamente si riempia. Non lasciate di incoraggiare i presenti alla riflessione, anche se sono già state nominate molte persone. Ricordatevi di 1Cor 12,7:"A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito (cioè un concreto dono o carisma) per il bene comune". 

6. Conclusione:

  • Si legga ancora una volta ad alta voce il passo del Vangelo di Mt 13, 44-46.
  • Si ripercorrano i passaggi dell'incontro: abbiamo discusso sul passo biblico. Abbiamo riflettuto sulla nostra attività nel Consiglio pastorale. Ci siamo dedicati ad una caccia al tesoro nella nostra parrocchia e ci siamo chiesti cosa è buono e bello, e cosa dà forza. Abbiamo pensato assieme a quali tesori, quali perle sono nascosti nelle persone della nostra parrocchia. 
  • Si offra al gruppo un breve riscontro su come si è vissuto il tempo assieme. Si invitino i partecipanti a formulare in una parola i pensieri e i sentimenti che il tempo trascorso assieme ha suscitato.
  • Preghiera conclusiva:
    • Si proponga il salmo 138 quale espressione di ringraziamento. S'inviti un/a partecipante a recitare il salmo.
    • Si preghi insieme il Padre Nostro
    • Si concluda con una preghiera di benedizione, ad esempio la benedizione di Aronne: "Ci benedica il Signore e ci custodisca. Il Signore faccia risplendere per noi il suo volto e ci doni grazia. Il Signore rivolga a noi il suo volto e ci conceda pace. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen".

 

Testi:

Svolgimento della condivisione della Parola all'inizio dell'incontro*:

(*secondo Oswald Hirmer / Fritz Lobinger, Istituto LUMKO, Sudafrica. Testi tratti dal manuale “Gemeinschaft im Wort Gottes. BibelTeilen - Formen und Variationen” della diocesi di Münster e Missio) 

Testo Mt 13, 44-46: Le parabole del tesoro e della perla 

"Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra".

(I partecipanti portano la propria Bibbia oppure ne ricevono una dalla biblioteca della parrocchia o ricevono il testo stampato del brano della Bibbia)

Passo 1:  Accogliere Cristo e sedersi accanto a Lui
Nel  Namen del Padre + e del Figlio + e dello Spirito Santo + Amen

Signore Gesù Cristo, tu hai detto: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Siamo felici di accoglierti in mezzo a noi. Accompagna le nostre preghiere e riflessioni e guidaci attraverso un cammino fruttuoso assieme.

Canzone/Canone: La preghiera di Gesù è la nostra (Link esterno)

Passo 2: leggere, proclamare e ascoltare la Parola di Dio

  • Quando ogni partecipante ha una Bibbia, cercate insieme il brano della Bibbia: libro, capitolo, versetti.
  • Il testo della Bibbia di Mt 13,44-46 viene letto dalla Bibbia al centro due volte, da due diverse persone. Tra una e l’altra, breve momento di silenzio

Passo 3: lasciarsi interpellare, portare alla luce il tesoro nascosto

  • “Pronunciamo tre volte, come una preghiera, parole o brevi frasi che ci hanno toccato. Tra una ripetizione e l’altra facciamo un breve momento di silenzio”

Passo 4: rimanere assieme in silenzio per percepire la presenza di Dio

  • “Restiamo in silenzio qualche minuto e cerchiamo di ascoltare ciò che Dio vuole dirci”

Passo 5: comunicare, incontrare Dio insieme, attraverso gli altri 

  • “Quale parola mi è piaciuta? Condividiamo con gli altri, ciò che ci ha toccato il cuore” Ognuno parla di sé in prima persona, senza discussioni, senza conferenze!

Passo 6: agire, lasciarsi inviare 

  • “Condividiamo ciò che percepiamo nel nostro ambiente di vita. Quali sfide dobbiamo affrontare? Da cosa vogliamo cominciare?

Passo 7: pregare, portare tutto nuovamente davanti a Dio

  • “Preghiamo insieme. Chi lo desidera, può dire una preghiera libera”

Salmo 138

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.

Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.

Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.

Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l'umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.

Se cammino in mezzo al pericolo,
tu mi ridoni vita;

contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano
e la tua destra mi salva.

Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani!

La nostra missione

 

Possibile periodo: autunno 2021

Durata: ca. 180 minuti - nel programma non è previsto un momento per una pausa: vi preghiamo di assicurarvi che l’incontro ne preveda almeno una, anche lunga. Decidete a seconda delle modalità di svolgimento dell’incontro, del contesto e delle dimensioni del gruppo il momento più adatto per fare una pausa.

Obiettivi:

  • Definire un PERCHÉ, che ispiri e motivi tutti i membri del CPP.
  • Definire i criteri per un buon lavoro insieme/una buona collaborazione nel CPP.
  • Rivedere in modo critico le attività della parrocchia.
  • Può essere utilizzato come prima seduta per il nuovo CPP.

Preparazione: 

  1. Scegliere uno spazio adatto per mantenere le necessarie misure di sicurezza ed essere comunque in grado di muoversi facilmente.
  2. Prepare un cerchio con le sedie, in modo che tutti i partecipanti trovino posto e comunque rimanga posto per muoversi. A seconda dell’evolversi della situazione del Coronavirus, assicurarsi che vengano rispettate le disposizioni vigenti. 
  3. “Creare un centro” sul pavimento: utilizzare corde, nastri o altri materiali per creare tre cerchi concentrici di diversa grandezza sul pavimento, abbastanza grandi da poter mettere all’interno il materiale per la moderazione. Mettere una candela nel cerchio più interno. Decorare a piacere con un panno decorativo, fiori o altro materiale. Assicurarsi che nei cerchi rimanga lo spazio necessario per il lavoro con il materiale per la moderazione.  
  4. Riflessione e condivisione di un brano della Bibbia: ogni partecipante porta con sé una Bibbia. In alternativa ad ogni partecipante viene fornita una Bibbia o viene stampato il passo biblico scelto.
  5. Materiale stampato per la riunione:
    • Svolgimento dell’incontro per il/la moderatore/trice
    • Testi per la preghiera e la meditazione   
    • Libro dei canti o foglietto con i canti
  6. Materiale per scrivere (penne, matite), materiale per la moderazione dell’incontro (biglietti, fogli A4 colorati divisi in tre parti...) 

 

Svolgimento:

1. Arrivo e saluto: accogliete i partecipanti nella sala già allestita e assicuratevi che tutti possano trovarsi a proprio agio. Introducete l’incontro con parole adatte e, se possibile, con un aneddoto o un ricordo personale da condividere con gli altri. 

2. Condivisione della Bibbia 1Cor 13: potete introdurre voi stessi l’incontro attraverso la condivisione della Bibbia o chiedere in anticipo a qualcuno di occuparsene (si veda modello sotto)

3. “Start with Why” - Introduzione

Potete introdurre il metodo di lavoro come di seguito o con parole vostre. Un’introduzione alle riflessioni che hanno ispirato questa traccia (da un punto di vista economico - ma con un interessante riferimento cristiano!), utile quale personale preparazione alla moderazione dell’incontro, si trova in questo video di Simon Sinek (proposta “Start with why”).  

“Quando consideriamo l’inno all’amore, una cosa appare chiara. Non importa tanto cosa facciamo, ma il perchè e il come lo facciamo. Anche le buone azioni sono vane, se non vengono fatte con amore.

Quindi sembra proprio che si tratti soprattutto del PERCHÉ facciamo qualcosa. Qualunque cosa trae la sua forza dal PERCHÉ viene fatta. Oggi anche gli addetti alla pubblicità sfruttano questa consapevolezza e cercano di fare breccia puntando sul PERCHÉ.  Anche nel nostro lavoro pastorale nel CPP è importante fare chiarezza sul PERCHÉ del nostro operato: da qui esso acquista tutto il suo significato e la sua forza.

Cosa caratterizza un PERCHÉ:   

  • è una verità, è più di un’opinione 
  • è una verità che vale per tutti, non è un desiderio o un obiettivo
  • è una verità che dona gioia, sostiene e ispira 
  • ad esempio: “Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,16)  

Quando ci è chiaro il PERCHÉ siamo qui come parrocchia, nascono risposte su COME vogliamo operare. Il COME è l’approccio particolare al nostro agire, che rende chiaro il PERCHÉ lo facciamo.

Cosa caratterizza un COME:

  • deriva dal PERCHÉ
  • è il modo in cui la verità ri-conosciuta caratterizza il nostro operato
  • non è un principio morale e non deve essere comandato, dato che segue logicamente il PERCHÉ. COME io opero è una conseguenza del PERCHÉ che mi sostiene
  • ci sono infiniti modi su come un PERCHÉ si traduce in un COME. Ad esempio: perché Dio è amore (PERCHÉ) ...ci trattiamo l’un l’altro con rispetto; … è importante ascoltarsi l’un l’altro; ... ci perdoniamo a vicenda; nelle nostre azioni la collaborazione e l’unione con gli altri stanno in primo piano, ecc.

Se ci è chiaro PERCHÉ siamo qui come parrocchia e COME vogliamo essere qui, allora questo ci aiuta a stabilire delle priorità per le cose che facciamo (COSA) e a migliorare la qualità delle nostre azioni. Una stessa azione può avere effetti diversi sulle persone, a seconda di COME la eseguiamo e PERCHÉ.

Non è così importante COSA facciamo, ma piuttosto il PERCHÉ lo facciamo e il COME. Da qui possiamo acquisire forza come comunità. L’inno all’amore lo chiarisce bene: senza il PERCHÉ dell’amore, che si manifesta in diversi COME, ogni COSA è un vuoto senza senso.

4. Perché il CPP?

Mettete un biglietto con la parola “PERCHÉ” al centro del cerchio più interno, accanto alla candela, e ponete ai partecipanti la seguente domanda: Quale verità profonda motiva le nostre azioni in parrocchia? 

Lavoro individuale:

Invitate innanzitutto i partecipanti a riflettere singolarmente sulle seguenti domande. Distribuite le domande su un foglio sul quale i partecipanti possano scrivere: 

  • In cosa credo?
  • Qual è il centro della mia fede? 
  • Quale esperienza personale mi ispira a impegnarmi in parrocchia? 

Divisi in piccoli gruppi: (con gruppi di meno di 6 persone unite questo e il prossimo punto saltando il lavoro in piccoli gruppi) 

  • Invitate i partecipanti a dividersi in gruppi di due o tre persone e a comunicarsi reciprocamente la loro risposta alle domande precedenti. Uno parla e gli altri ascoltano con attenzione senza commentare né interrompere. Lasciate a ognuno il tempo necessario. 
  • Elaborate una risposta comune alle domande sopra citate. Non cercate il minimo comune denominatore, ma il massimo comune multiplo: cosa ci fa essere insieme e ci dà gioia?
  • Trovate una frase che riassuma il vostro PERCHÉ e scrivetelo su un biglietto.

In plenum: 

  • Invitate i piccoli gruppi a presentare i loro PERCHÉ. 
  • Mettete i biglietti con i PERCHÉ al centro, nel cerchio più interno.
  • Quando tutti i gruppi hanno presentato i loro PERCHÉ, invitate tutti i partecipanti a riflettere su cosa collega/unisce le varie formulazioni e da cosa si sentono particolarmente toccati da vicino.
  • Invitate a formulare delle frasi che riassumano il comune PERCHÉ del gruppo. Scrivetele e ponetele nel cerchio più interno.
  • Continuate a cercare finchè trovate una frase che esprima il pensiero di TUTTI (non solo della maggioranza!). Assicuratevi che il PERCHÉ soddisfi i criteri sopra citati.
  • Scrivete il comune PERCHÉ su un bigliettino appositamente contrassegnato e ponetelo al centro (senza togliere i biglietti posti precedentemente). Qualcuno conosce una vicenda o un passo della Bibbia che corrisponda a questo PERCHÉ?

5. Il CPP… come?

Mettete un biglietto con la parola “COME” nel cerchio centrale e ponete ai partecipanti le seguenti domande: Quali criteri particolari per il nostro agire derivano da… (indicate qui il PERCHÉ trovato insieme)? Da cosa riconoscerà la comunità parrocchiale che siamo d’accordo che...?

Raccogliete criteri e caratteristiche che descrivono il COME. Scriveteli su biglietti e metteteli nel cerchio che sta nel mezzo fra il cerchio più interno e quello più esterno, raggruppando i temi simili. Continuate la conversazione con questi o simili impulsi: 

  • Come desideriamo comportarci l’uno nei confronti dell’altro?
  • Come ci rapportiamo ad altre impostazioni e opinioni?
  • Come vogliamo condividere la nostra fede?
  • Come ci comportiamo con i beni materiali?
  • Come desideriamo guardare agli eventi che accadono nella nostra parrocchia?
  • Come considerare quanto avviene nel mondo? da quale punto di vista?
  • Come vogliamo interagire con gli altri “livelli” della Chiesa? (unità pastorale, decanato, diocesi, Chiesa universale)
  • Come affrontiamo i cambiamenti? E le delusioni?
  • Come dovrebbe essere la collaborazione nel CPP e tra il CPP e la parrocchia?

Durante la moderazione fare continuamente riferimento al PERCHÉ trovato insieme e riportate alla mente la connessione tra il COME proposto e il PERCHÉ. 

Riassumete i risultati e aiutate i partecipanti ad averli continuamente presenti.

Completate questi passaggi con un breve riassunto dei risultati ottenuti e richiamate l’attenzione sul PERCHÉ.

Ora chiedete ai partecipanti di fare un “identikit” della parrocchia definendola con 5 caratteristiche prese dai punti citati. 5 caratteristiche di COME vogliamo agire. Come vogliamo essere? Evidenziate queste 5 caratteristiche su biglietti separati e poneteli nel cerchio di mezzo.

6. Cosa vogliamo realizzare come CPP?

Ora invitate i partecipanti a riconsiderare il PERCHÉ e i 5 COME posti in evidenza. Invitate i partecipanti a pensare alle attività svolte in parrocchia: cosa corrisponde al nostro PERCHÉ e al nostro COME, cosa vi corrisponde meno? Cosa si può fare per adeguare il fare al proposito? Dite ai partecipanti che non si tratta di trovare un risultato, ma di fare un esercizio di discernimento. Oggi non verrà presa alcuna decisione per introdurre o abolire qualcosa. Si tratta di guardare la realtà con uno sguardo nuovo. Se da esso dovesse sorgere la necessità di intraprendere qualcosa, se ne potrà discutere in un’altra occasione.

Spremetevi un po’ le meningi (evitate giudizi, critiche e contro-critiche) e scrivete su dei bigliettini delle parole chiave da porre nel cerchio più esterno.     

Abbiamo un PERCHÉ e un COME, e di conseguenza... 

  • Cosa vogliamo rafforzare?
  • Cosa lasciamo perdere?
  • Cosa iniziamo di nuovo?

Al termine chiedete ai partecipanti di evidenziare 3 punti tra quelli raccolti che ritengono particolarmente rilevanti. Scegliete i tre punti su cui il maggior numero di partecipanti sia d’accordo. Riportate questi tre punti su biglietti separati.

7. I “Guardiani del fuoco”

infine invitate il gruppo a determinare tre “guardiani del fuoco”. Queste tre persone ricevono un incarico determinato:

  • durante gli incontri ricordano sempre il PERCHÉ, aiutando a considerare ogni azione e decisione alla luce di esso.
  • In ogni occasione rinnovare la GIOIA e la SPERANZA che derivano dal comune PERCHÉ. 
  • Ricordare sempre il “COME” della parrocchia, soprattutto i 5 punti evidenziati. Stiamo davvero agendo così?

Una volta trovate le tre persone, potete compiere un atto simbolico per affidare loro l’incarico: ponete nella mano di ciascuno dei tre “guardiani del fuoco” una piccola candela. Invitate i “guardiani del fuoco” ad accendere la loro candela alla grossa candela al centro e a porla accanto ad essa.

8. Conclusione

  • Ripercorrete tutti i passi dell’incontro e riassumetene le conclusioni.
  • Date al gruppo un breve riscontro, su come avete vissuto il tempo trascorso insieme. Invitate i partecipanti a dire una parola che esprima i loro pensieri e sentimenti riguardo al tempo trascorso insieme.
  • Preghiera conclusiva:

Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti l’unione
dove è dubbio, ch’io porti a fede,
dove è errore, ch’io porti la verità,
dove è disperazione, ch’io porti la speranza,
dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.

Maestro, fa che io non cerchi tanto:
ad essere consolato, quanto a consolare;
ad essere compreso, quanto a comprendere;
ad essere amato, quanto ad amare.

Poiché, così è:
dando, che si riceve;
perdonando, che si è perdonati;
morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

 Amen.

  •  Invitate a pregare il Padre nostro
  • Concludete con una preghiera di benedizione: ad es. la benedizione di Aronne: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. Per questo preghiamo nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito Santo + Amen”.

 

Testi:

Svolgimento della condivisione della Parola all'inizio dell'incontro*:

(*secondo Oswald Hirmer / Fritz Lobinger, Istituto LUMKO, Sudafrica. Testi tratti dal manuale “Gemeinschaft im Wort Gottes. BibelTeilen - Formen und Variationen” della diocesi di Münster e Missio) 

Testo 1Cor 13: L’inno all’amore 

1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.

2 E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.

3 E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.

4 La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6 non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. 7 Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. 9 Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. 10 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.

12 Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. 13 Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!

(I partecipanti portano la propria Bibbia oppure ne ricevono una dalla biblioteca della parrocchia o ricevono il testo stampato del brano della Bibbia)

Passo 1:  Accogliere Cristo e sedersi accanto a Lui
Nel Nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito Santo + Amen
Signore Gesù Cristo, tu hai detto: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Siamo felici di accoglierti in mezzo a noi. Accompagna le nostre preghiere e riflessioni e guidaci attraverso un cammino fruttuoso assieme.

Canzone/Canone: Dove due o tre (Link esterno)

Passo 2: leggere, proclamare e ascoltare la Parola di Dio

  • Quando ogni partecipante ha una Bibbia, cercate insieme il brano della Bibbia: libro, capitolo, versetti.
  • Il testo della Bibbia di 1Cor 13 viene letto dalla Bibbia al centro due volte, da due diverse persone. Tra una e l’altra, breve momento di silenzio

Passo 3: lasciarsi interpellare, portare alla luce il tesoro nascosto

  • “Pronunciamo tre volte, come una preghiera, parole o brevi frasi che ci hanno toccato. Tra una ripetizione e l’altra facciamo un breve momento di silenzio”

Passo 4: rimanere assieme in silenzio per percepire la presenza di Dio

  • “Restiamo in silenzio qualche minuto e cerchiamo di ascoltare ciò che Dio vuole dirci”

Passo 5: comunicare, incontrare Dio insieme, attraverso gli altri 

  • “Quale parola mi è piaciuta? Condividiamo con gli altri, ciò che ci ha toccato il cuore” Ognuno parla di sé in prima persona, senza discussioni, senza conferenze!

Passo 6: agire, lasciarsi inviare 

  • “Condividiamo ciò che percepiamo nel nostro ambiente di vita. Quali sfide dobbiamo affrontare? Da cosa vogliamo incominciare?

Passo 7: pregare, portare tutto nuovamente davanti a Dio

  • “Preghiamo insieme. Chi lo desidera, può dire una preghiera libera”