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Comunicati 2022

Festa dei patroni, torna la processione: “Ora tocca a noi trasmettere la fede“

Centinaia di fedeli hanno partecipato oggi (1 maggio) a Bressanone alla celebrazione della festa dei patroni diocesani Cassiano e Vigilio e alla processione con le reliquie dei santi, tornata dopo due anni di stop causa pandemia. “Celebrare Cassiano e Vigilio – ha detto il vescovo Ivo Muser – ci dice che oggi la trasmissione della fede è affidata alla nostra responsabilità, che ora tocca a noi mostrarla concretamente e senza paura.” Con il pensiero all’Ucraina, il vescovo ha invitato tutti a un impegno convinto per la pace e ha chiesto “che ci venga donato il desiderio della convivenza, qui in Alto Adige e in un’Europa comune.”

Come da tradizione, alle 9 i diversi cortei dei fedeli provenienti dalle parrocchie del decanato di Bressanone si sono ritrovati davanti al Duomo prima della solenne liturgia in memoria dei patroni diocesani Cassiano e Vigilio. La celebrazione trilingue nella cattedrale è stata presieduta dal vescovo Ivo Muser e animata dal coro del duomo.

Nella sua omelia il vescovo ha ricordato che la nostra diocesi ha cambiato nome tre volte nella sua lunga e movimentata storia: Sabiona, Bressanone, Bolzano-Bressanone: “Come 103.mo vescovo di questa diocesi, nella festa dei patroni diocesani condivido con tutti voi una speranza: che la fede cristiana, che ha plasmato in modo decisivo la nostra terra, non sia un residuo del passato. Che la società, le persone e soprattutto i giovani conoscano la fede, si impegnino con essa, raccontino le loro esperienze“, ha detto Muser.

 

Celebrare Cassiano e Vigilio, ha aggiunto il vescovo, “significa dire grazie perché la fede pasquale ha raggiunto anche la nostra terra, trasmessa dagli apostoli, dai martiri, dai santi, dai vescovi, dal clero, e soprattutto praticata e diffusa da tante madri e da tanti padri, da donne e uomini che hanno creduto prima di noi.” Ma celebrare Cassiano e Viglio apre anche un’altra prospettiva, ha osservato Muser: “Ci dice che adesso tocca a noi. E se non conosciamo, pratichiamo e tramandiamo questa fede, allora la catena vivente di testimoni pasquali si interrompe. Oggi la trasmissione della fede è affidata alla nostra responsabilità. Oggi anche tramite noi si decide se la storia della fede cristiana continuerà ad essere scritta.” Da qui l’invito di monsignor Muser alla comunità: “Aiutiamoci reciprocamente a credere, sosteniamoci a vicenda. Non dobbiamo vergognarci della nostra fede, non dobbiamo nasconderla, dobbiamo avere il coraggio di mostrarla concretamente.“

Con uno sguardo addolorato verso l’Ucraina, il vescovo ha quindi richiamato tutti a un impegno convinto per la pace e ribadito che non esistono vittorie ottenute attraverso la guerra, il nazionalismo, il disprezzo di altri popoli. Nella celebrazione e nella processione in memoria dei patroni il vescovo ha auspicato “che ci venga donato il desiderio della pace e della convivenza, in Alto Adige e in un’Europa comune, dove culture diverse tra loro si incontrano e si arricchiscono a vicenda.”

Alla celebrazione è seguita la tradizionale processione con le comunità parrocchiali, le bande musicali, associazioni e movimenti ecclesiali con i loro gonfaloni e le reliquie dei patroni. La solenne processione di San Cassiano, che si svolge dal 1703 lungo le vie del centro, è tornata dopo due anni di stop a causa della pandemia e si è conclusa in piazza Duomo con la benedizione finale.