I rifugiati, la proposta di ripristino del confine al Brennero e l’esortazione postsinodale “Amoris Laetitia”: sono stati questi i temi di cui ieri il Vescovo Ivo Muser ha parlato all’udienza generale con Papa Francesco. Per Thomas Stürz, il responsabile dell’Ufficio pellegrinaggi diocesano, questo pellegrinaggio ha evidenziato un cammino di fede che i pellegrini hanno intrapreso con il Vescovo Muser.
Ieri, i 200 pellegrini della Diocesi di Bolzano-Bressanone hanno celebrato una S. Messa nella Basilica di San Pietro, all’altare della Cattedra di Pietro. In quest’occasione il Vescovo ha spiegato il significato dell’affermazione per cui Pietro sarebbe la roccia su cui è costruita la Chiesa, sottolineando che la professione di fede di Pietro e il suo tradimento sono le due facce della stessa medaglia. “Così accade spesso anche nella nostra vita", ha detto mons. Muser facendo riferimento a una citazione di Benedetto XVI che ammonisce che anche nella chiesa futura vi sarà un Papa peccatore, vescovi peccatori, sacerdoti peccatori, fedeli peccatori, ma che accanto a questo vi sarà la stessa professione di fede e il coraggio di Pietro. “Pietro – ha detto il vescovo Muser - è una figura da cui traspare chiaramente quello che può significare per noi l’anno della Misericordia”.
Durante l’udienza generale in piazza San Pietro è stata citata la parabola del buon Samaritano. Il Samaritano, uno straniero apparentemente inaffidabile, non è rimasto uno spettatore, ma è misericordioso. Avere compassione significa essere colpiti dalla miseria degli altri. I pellegrini sono stati invitati ad essere vicini ai bisognosi, avere un cuore capace di compassione.
Papa Francesco all'udienza generale di ieri ha nominato e salutato i pellegrini della Diocesi di Bolzano-Bressanone e li ha incoraggiati a riconoscere nella quotidianità le molteplici opportunità per essere realmente prossimi ai bisognosi.
Durante la conversazione tra il Vescovo Muser e Papa Francesco, il Santo Padre ha parlato dell'importanza di assistere i rifugiati e del previsto ripristino della frontiera al Brennero, sottolineando l'urgenza di aiutare le persone in fuga. Mons. Muser, da parte sua, ha ringraziato il Santo Padre per l’esortazione postsinodale “Amoris Laetitia”: "Questo scritto – ha detto il Vescovo - è un dono, perché rappresenta un grande aiuto per la pastorale.”
Al cosiddetto “Baciamano” il Vescovo Ivo Muser ha portato con sé due persone: il Vicario generale Josef Matzneller, che ha potuto così parlare con il Santo Padre, e il pellegrino più giovane, un bambino di Ortisei che domenica scorsa ha fatto la sua Prima Comunione.
Oggi, ultimo giorno di pellegrinaggio, è in programma la visita alle catacombe di San Callisto e alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove il Vescovo celebrerà la S. Messa con i pellegrini.
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