All’odierna S. Messa nel duomo di Bressanone, in occasione alla festa dei patroni diocesani Cassiano e Vigilio, hanno partecipato il vescovo Ivo Muser, il vescovo di Ratisbona Rudolf Voderholzer e l’amministratore diocesano di Innsbruck Jakob Bürgler. La S. Messa è stata animata dai cori parrocchiali dell’Unità pastorale di Vipiteno e dai fiati della banda musicale di Vipiteno, sotto la direzione di Wolfgang Girtler.
Nel corso dell’omelia il vescovo di Ratisbona Rudolf Voderholzer ha descritto S. Cassiano come un maestro e martire. “Mentre insegnava a leggere e a scrivere ai suoi studenti, li educava alla devozione e al timore di Dio”, ha detto il vescovo Voderholzer, sottolineando il significato della formazione: “La formazione comprende l’intero essere umano, è qualcosa in più dell’apprendimento di conoscenze e di competenze. L’obiettivo della formazione è in ultima analisi quello di diventare conformi a Cristo.”
La fede cristiana di S. Cassiano lo ha portato ad essere condannato a morte durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano nel 304 e la sentenza è stata eseguita dagli studenti con i loro pennini. “Il martire cristiano non cerca la persecuzione e la morte. Ma accetta la morte piuttosto di rinnegare la fede e tradire Gesù Cristo.” In questo contesto il vescovo di Ratisbona ha parlato degli attuali eventi in Europa evidenziando che „tutti noi comprendiamo che l’Europa si trova di fronte ad una grande sfida che può condurre ad una seria crisi; posso soltanto sperare e pregare che le barriere che, in questi ultimi anni sono state tolte, non vengano costruite nuovamente.” Poi mons. Voderholzer ha confrontato il martirio di S. Cassiano con quella dei kamikaze islamici. “S. Cassiano, come tutti i martiri, è stato un testimone della vita piena in Cristo, che rende l’uomo conforme a Dio. Qualcuno descrive questi kamikaze islamici come dei martiri, ma essi non sono testimoni della vita, bensì i suoi distruttori.”
Al termine della S. Messa è seguita la processione di S. Cassiano durante la quale vengono portate le reliquie lungo le strade della città. La processione si è conclusa in piazza Duomo con il canto dell’Inno ai patroni diocesani e la solenne benedizione.
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