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Predigten

Christi Himmelfahrt 2020

Bischof Ivo Muser

Maria Weißenstein, 24. Mai 2020

Christi Himmelfahrt gehört zu den ältesten Festtagen des Kirchenjahres. In vielen Ländern Europas ist dieses Fest immer noch ein staatlicher Feiertag mitten in der Woche, immer an einem Donnerstag, genau vierzig Tage nach Ostern. In Italien wurde dieser Festtag leider schon im Jahre 1977 auf den Sonntag verlegt.

Christliche Festtage sind ein Angebot und eine Einladung, unser Leben vom Glauben her zu deuten und zu verstehen. So lade ich euch jetzt ein, dass wir uns gemeinsam auf das besinnen, was uns der große österliche Festtag von heute zusagen und mitgeben möchte.

All’inizio del Vangelo di Matteo troviamo la promessa dell’Antico testamento: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.“ (Mt 1,23). E alla fine del Vangelo di Matteo troviamo l’impegno del Risorto, che abbiamo ascoltato ora: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo“ (Mt 28,20).

Se l’evangelista pone queste affermazioni all’inizio e alla fine del suo annuncio di Cristo, se mette il suo Vangelo tra questa parentesi, ci vuole dire questo: Gesù di Nazareth è “l’io sono qui“, l’Emmanuele, il Dio con e per noi. Lo è nel suo concepimento e nella sua nascita, nel suo presentarsi e nelle sue parole, nella sua morte e nella sua risurrezione. In questa figura umana, in questa storia umana, in questo destino umano è Dio stesso che risplende in questo mondo.

In questi mesi segnati dal coronavirus la promessa del Signore di restare con noi fino alla fine del mondo dà ai cristiani ancora più forza. Ci chiede di far vedere alla comunità che noi sentiamo la sua presenza nonostante la malattia e le difficoltà, e il sentirlo presente ci rende capaci di andare avanti, di vivere come lui ci ha insegnato, di comunicare agli altri la serenità di Gesù che non ci abbandona mai, neanche nelle situazioni più difficili e dolorose.

Nel guardare a Gesù per noi, l’Ascensione del Signore ha anche un altro significato: uomo, la tua vita ha valore eterno! La vita umana, le esperienze umane, sperare, cercare, lottare, domandare, soffrire e persino la morte avranno un prospettiva e un traguardo attraverso Cristo, il Crocifisso e Risorto. Noi non siamo stati semplicemente gettati in questo mondo e condannati a questa vita. Sulla nostra vita non pende un destino crudele e anonimo; il nostro futuro non è scritto nelle stelle; il treno della nostra vita non conduce a un oscuro nulla.

Noi siamo creati per il Cielo! Non lasciamoci convincere da nessuno che questo mondo con tutte le sue bellezze, i compiti, le offerte e i valori, sia già l’ultima destinazione dell’uomo. A noi serve di più, perchè noi siamo di più!

Christi Himmelfahrt gibt uns dann aber mit diesem Blick zum Himmel auch einen Auftrag für diese unsere Erde. In der Himmelfahrtserzählung aus der Apostelgeschichte heißt es heute: „Ihr Männer von Galiläa, was steht ihr da und schaut zum Himmel empor?“ (Apg 1,11) Und: „Ihr werdet meine Zeugen sein in Jerusalem und in ganz Judäa und Samarien und bis an die Grenzen der Erde“ (Apg 1,8).

Der Blick zum Himmel will uns zu Zeugen machen –  zu Zeugen und Zeuginnen für den Himmel, mitten in dieser Welt! Wer mit dem Blick zum Himmel lebt, für den relativieren sich viele Dinge. „Relativieren“ heißt: in Beziehung bringen. Diese Welt und alles in dieser Welt nicht „verabsolutieren“! Erfolg, Besitz, Karriere, aber auch Gesundheit, langes Leben oder menschliche Freundschaft sind nicht „absolute“ Werte. Der Blick zum Himmel macht gelassener, realistischer und nimmt auch die Angst, etwas zu versäumen und zu kurz zu kommen. Das wirklich Große und Entscheidende kommt erst!

Der Blick zum Himmel schenkt uns deswegen einen bewussten Blick auf diese Erde. Ein Gebet aus dem 14. Jahrhundert bringt den Auftrag von Christi Himmelfahrt auf den Punkt: „Christus hat keine Hände, nur unsere Hände, um heute seine Arbeit zu tun. Christus hat keine Füße, nur unsere Füße, um heute zu den Menschen zu gehen. Christus hat keinen Mund, nur unseren Mund, um heute den Menschen seine Wahrheit zu sagen. Wir sind die einzige Bibel, in der die Öffentlichkeit heute noch liest: Gottes letzte Botschaft, in Worten und Taten geschrieben“.

Zwei Fragen sollten auch nach diesem Gottesdienst in uns weiterklingen: Glaubst du an den Himmel? Und: Wie zeigt sich in deiner Lebenseinstellung und in deiner Lebensführung, dass du an den Himmel glaubst?

Mein Segenswunsch zu diesem österlichen Festtag ist ein Wort des begnadeten Jugendseelsorgers, des hl. Johannes Bosco: „Mit dem Herzen im Himmel und mit den Füßen auf dieser Erde“.

Maria, madre del Signore morto e risorto, ci aiuti ad elevare i cuori al cielo, come ci sollecita la liturgia dell’odierna solennità. E allo stesso tempo Maria ci aiuti a restare con entrambi i piedi per terra e a seminare con coraggio il Vangelo nelle situazioni concrete della vita e del nostro tempo.